Il nubifragio che ha colpito il Messinese il primo ottobre scorso è stato “un evento particolarmente intenso, la cui localizzazione e l’intensità non era prevedibile”. Questo, malgrado “la protezione civile sin dal 30 settembre aveva avvisato delle condizioni meteo particolarmente avverse e aveva previsto che in quell’area ci sarebbe stato un fenomeno temporalesco particolarmente intenso”. Una perturbazione, che, per la precisione, arrivava dalle Baleari. Raffaele Lombardo, intervenendo all’Ars per riferire sull’alluvione che ha fatto strage a Giampilieri e Scaletta, debutta così. E corregge in qualche modo la rotta rispetto a quanto sentito nei primi giorni dopo la tragedia: l’abusivismo edilizio non c’entra. “Ci rendiamo conto che c’è tanto abusivismo nella zona – dice il presidente – ma le case toccate dalla frana nella gran parte dei casi erano abitazioni che risalgono anche a due secoli fa, quindi non c’entra l’abusivismo”. Lombardo ha però puntato l’indice contro gli abusi perpetrati sul territorio siciliano, già di per sé ad altissimo rischio idrogeologico e sismico.
Già, un rischio altissimo. Cosa nota, dice nel suo intervento l’Udc Giovanni Ardizzone, che osserva: c’era bisogno allora della tragedia di Giampilieri per fare qualcosa? Analoga osservazione dal capogruppo pd Antonello Cracolici, che invita a non piangere “lacrime di coccodrillo” e rimprovera a Guido Bertolaso l’errore di parlare di colpa dell’abusivismo, quasi che questo diventi un alibi per “nascondere la responsabilità delle amministrazioni, anche locali”.
Un duro atto d’accusa arriva da Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina, che parla per il Pdl e racconta di fondi stanziati e mai spesi, di interventi richiesti e negati e di un sistema di allerta meteo che non funziona al meglio: “Al Comune di Messina è giunto un allerta meteo alle 18 del 30 settembre che recitava ‘criticità ordinaria’, preallerta. Il secondo messaggio della protezione civile ci è arrivato solo alle 19 del 1 ottobre quando già eravamo in piena crisi”. Per il Pdl parla anche il capogruppo Innocenzo Leontini dal quale arriva un’altra accusa a Lombardo. Leontini cita un decreto del novembre 2008 del ministero dell’Ambiente che “con l’intesa della Regione eliminava una serie di interventi sul rischio idrogeologico nella provincia di Messina, tra i quali quello su Giampilieri. Interventi che erano stati sollecitati dagli enti locali e richiesti dal governo della Regione che poi ha accettato quanto deciso dal ministero”.
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