L'omicidio del panettiere a Floridia | I carabinieri: "Ucciso per vendetta" - Live Sicilia

L’omicidio del panettiere a Floridia | I carabinieri: “Ucciso per vendetta”

Foto esterna: Il luogo del delitto. All'interno la conferenza stampa dei carabinieri

Sottoposti a fermo tre giovani, tra cui due minorenni. Ritrovata l'arma del delitto

SIRACUSA – Omicidio volontario in concorso e porto e detenzione di munizioni e arma clandestina. È con queste accuse che, alla fine di una intensa giornata di indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalle Procure di Siracusa e dei Minori di Catania, sono stati sottoposti a fermo indiziato di delitto i tre giovani fermati ieri per l’omicidio del 49enne Sebastiano Sortino titolare di un panificio a Floridia. Sarebbero stati loro, dunque, a commettere questo assurdo delitto: due minori classe 99 e un maggiorenne classe 97.

Uno dei due minori avrebbe sparato. L’arma: una beretta 7,65 con matricola abrasa che i militari dell’Arma hanno ritrovato in un campo incolto alle porte della cittadina a 20 chilometri da Siracusa, in zona Circuito. È molto scossa Floridia, per l’omicidio di un uomo da tutti ritenuto persona perbene e onesto lavoratore, componente tra l’altro del direttivo della locale associazione Antiracket. Ma all’origine del grave episodio di sangue non ci sarebbe alcuna volontà estorsiva. “Un desiderio di vendetta”, ritengono di aver appurato gli inquirenti dell’Arma, dopo una lite arrivata al culmine dell’ennesimo “comportamento chiassoso e irriverente” dei tre giovani all’interno del panificio della vittima.

Comportamento perpetuato anche alle prime ore di ieri mattina. Intorno alle 3 – secondo quanto ricostruito dai militari – si sono presentati al panificio per consumare pizzette e cornetti, e hanno cominciato a prendere e lanciarsi pezzi di pellet, il combustibile utilizzato nei panifici per l’accensione del forno. Comportamento che ha indotto un dipendente a chiamare il titolare che si è precipitato al panificio con la propria auto e ha cacciato i tre giovani “esasperato da una condotta che andava avanti da tempo”. Uno “sgarro”, che i tre non avrebbero digerito e che li avrebbe indotti, dunque, a consumare la vendetta pochi minuti dopo all’esterno del panificio, proprio mentre Sebastiano Sortino si trovava in macchina per tornarsene casa.

Sei i colpi esplosi, uno mortale. Per l’identificazione dei giovani, oltre alle indicazioni fornite su uno di loro dal dipendente e da quelle raccolte sul luogo dell’evento, è stata determinante la conoscenza informativa da parte dei militari della Tenenza di Floridia, che hanno ricostruito il giro di amicizie e frequentazioni dei soggetti coinvolti ed i loro movimenti nelle ore precedenti al delitto. Determinante anche il censimento di tutti i sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati, presenti nell’area. È proprio in una di queste riprese che gli investigatori hanno notato i tre coinvolti, a bordo di un solo scooter, percorrere le vie in cui si è verificato l’omicidio: elemento che li ha accomunati e da cui si è sviluppato il resto dell’attività investigativa.

Gli elementi raccolti nelle ore immediatamente successive al delitto hanno permesso ai carabinieri e ai magistrati di procedere a interrogatori che, nel giro di qualche ora, hanno portato alle prime ammissioni. In nottata i minorenni sono stati trasportati al centro prima accoglienza Minori di Catania; il maggiorenne, nel carcere di Cavadonna a Siracusa.

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