AGRIGENTO – “Loris non l’ho ucciso io”: così Veronica Panarello al Pm Marco Rota nella deposizione in carcere ha ribadito la propria innocenza. Ha ammesso però di “non averlo accompagnato a scuola”, ma che il giorno in cui è stato ucciso il bambino “è salito a casa con le chiavi” che gli ha dato lei. Poi, ha aggiunto, di “avere un buco e di non ricordare”.
La donna è rimasta sotto interrogatorio per otto lunghissime ore nel carcere di Agrigento. Ad ascoltarla all’interno del carcere Petrusa, assistita dall’avvocato Francesco Villardita, il sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota, il capo della squadra mobile di Ragusa Nino Ciavola e il capitano del comando provinciale dei carabinieri di Ragusa Domenico Spadaro. “Non rilascio alcuna dichiarazione”, ha ripetuto più volte l’avvocato della donna ai giornalisti. Villardita non ha spiegato neanche a cosa è dovuto il suo silenzio stampa.