PALERMO – “Chiariremo tutto. Risponderò alle domande del gip e darò una spiegazione su tutto quello che mi viene contestato”. Lo ha detto il giornalista di TeleJato Pino Maniaci, indagato per estorsione e sottoposto al divieto di dimora, prima di entrare in tribunale per l’interrogatorio di garanzia che dovrà rendere al gip Fernando Sestito che ha disposto la misura cautelare. Maniaci è accusato di avere estorto denaro ad amministratori comunali di Partinico e Borgetto minacciando, qualora non glielo avessero dato una campagna di stampa contro di loro. Il giornalista, diventato noto per le sue battaglie antimafia, è sottoposto al divieto di dimora.
“I soldi del sindaco? “Somme dovute per una pubblicità”. Le intercettazioni? “Parole estrapolate dal contesto”. Poche ma decise le parole di Pino Maniaci, rilasciate ai giornalisti prima di essere interrogato dal gip. Interrogatorio al quale Maniaci ha ribadito la volontà di rispondere a tutte le domande del magistrato. A iniziare dai 466 che secondo l’accusa sarebbero stati estorti al sindaco di Borgetto. “Soldi che il comune doveva a Telejato per la messa in onda di una pubblicità”, afferma Maniaci. Che si difende anche dal contenuto delle intercettazioni. “Ho questo modo di esprimermi. In ogni caso, si tratta di conversazioni che sono state isolate dal contesto”. Maniaci si domanda poi perché, se l’accusa è quella di estorsione, “non sono stato arrestato?”.
Maniaci replica poi al vice presidente della commissione nazionale antimafia, Claudio Fava, che ha chiesto su fb le scuse del direttore di Telejato. “Io scusarmi con Fava? Sarà lui a scusarsi con me quando tutto questo sarà finito”.
Aggiornamento ore 13:50 L’interrogatorio di garanzia di Pino Maniaci è durato circa due ore ed è da poco terminato. “E’ andato bene, ho risposto a tutte le domande”, ha detto il giornalista di Telejato. Maniaci ha detto di non poter rispondere ai giornalisti, rimandando alla conferenza stampa, si è limitato a dire che Telejato resterà aperta per difendere la sua storia.