12 Agosto 2021, 11:39
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Sarà ricordato come il mese di agosto più caldo di sempre e come l’ennesima stagione di incendi che stanno devastando la Sicilia. In ogni parte dell’Isola continua la guerra contro il fuoco, appiccato dai piromani e alimentato dal vento torrido.
Ieri è stato battuto il record di caldo in Europa con i 48.8 gradi raggiunti in Sicilia, a Floridia, in provincia di Siracusa. Il precedente picco, riscontrato a Catenanuova, risaliva al 1999.
Alle pendici dell’Etna lo scenario è desolante. Non è la lava che ha devastato tutto, ma il fuoco. A Linguaglossa, sopra quota mille, nel versante nord del vulcano è stata una notte di lavoro, come ha detto il sindaco Salvatore Puglisi, “per domare l’indomabile”.
La mano criminale alimenta la tragedia e resta il nodo irrisolto di sempre: il sistema di prevenzione ha delle falle, anche se contro i piromani la battaglia è ardua. Un agricoltore di 30 anni, Andrea Distefano, ieri è morto a Paternò, schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell’area di Ponte Barca.
Vasti incendi in provincia di Palermo, in particolare sono state colpite dalle fiamme ancora una volta le montagne delle Madonie. I roghi sono divampati a Polizzi Generosa, Castellana Sicula e Geraci.
Le campane delle chiese di Gangi hanno suonato per invocare «lo Spirito Santo perché ci sostenga, perché consoli i nostri cuori e sani le ferite che la mano dell’uomo ha inflitto alla nostra terra». L’iniziativa di due parroci, don Giuseppe Amato e don Saverio Martina, fotografa la disperazione di un’intera comunità, colpita dagli incendi che hanno devastato boschi e campagne delle Madonie. Distrutti ettari di terreno destinato a pascolo, casolari e aziende agricole, animali bruciati vivi.
Stesso scenario apocalittico a Petralia Soprana. A Geraci Siculo gli allevatori hanno condotto gli animali in zone più sicure per metterli in salvo.
Non cala d’intensità l’incendio che ieri ha devastato Pergusa, in provincia di Enna, distruggendo anche due aziende agricole nella valle che va verso Valguarnera. Le fiamme, che nella notte hanno divorato contrada Pollicarini ora sono tornate indietro e stanno risalendo il costone dietro la pineta di Pergusa, proprio dentro la riserva naturale. Gli abitanti della cooperativa Giunone, una settantina di famiglie, sono rientrati nelle proprie abitazioni solo ieri sera. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato avvolgendo tutta la conca pergusina.
Bisogna tenere d’occhio il meteo. Nelle prossime ore l’anticiclone africano Lucifero si sposterà verso le regioni centro-settentrionali e diminuirà su quelle meridionali. Ma sarò solo una leggerissima tregua. Il gran caldo continuerà anche nel corso del weekend di Ferragosto. Soltanto con l’inizio della prossima settimana darà una tregua vera in Sicilia e in tutto il Sud, spostandosi nelle regioni del Nord.
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12 Agosto 2021, 11:39