"L'Isab non elude le sanzioni, nessun divieto di export" - Live Sicilia

“L’Isab non elude le sanzioni, nessun divieto di export”

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso risponde all'inchiesta del Wall Street Journal che tira in ballo Priolo Gargallo.
CASO LUKOIL
di
2 min di lettura

PRIOLO GARGALLO – “La Isab di Priolo non ha eluso il sistema sanzionatorio che entra in vigore dal 5 dicembre”. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, lo sottolinea dopo l’inchiesta del Wall Street Journal sulla raffineria Isab Lukoil nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo, nel Siracusano. Secondo i giornalisti statunitensi, il passaggio in Sicilia consentirebbe al petrolio russo di aggirare l’embargo negli Stati Uniti d’America.

“Siamo al lavoro per garantire la continuità delle attività produttive, così importanti sul piano nazionale e per l’economia siciliana in sintonia con il ministero dell’Economia e la Regione Siciliana“, ribadisce il ministro.

L’intervento di Urso arriva dopo che già sul territorio si erano alzati gli scudi in difesa della raffineria Isab Lukoil. “Non ci sono le condizioni per dire che ci sia un’elusione perché non c’è alcun divieto di esportare prodotti che derivano dal petrolio russo. L’embargo scatterà comunque il 5 dicembre per la Comunità europea”, ha detto il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona.

“Mi sembra che il Wsj faccia riferimento ad una falla nel sistema di controllo degli Stati Uniti – ha continuato Bivona – avendo loro già l’embargo per i prodotti russi. Non mi sembra si possa contestare nulla a Isab. Non ci sono sanzioni che impongono ad Isab di operare in maniera diversa. Dal 5 dicembre, quando scatteranno le sanzioni per l’Italia, allora l’Isab potrà utilizzare il greggio proveniente da altri Paesi. Ma ricordiamoci che dobbiamo agire adesso, perché ci sono dei tempi commerciali da rispettare, altrimenti non ci sarà greggio da raffinare“.

“Io posso vendere all’Olanda e la società olandese lo vende all’America, una volta che il prodotto esce dalle raffinerie di Priolo non abbiamo il tracciamento di dove va a finire. Da noi arriva il prodotto grezzo russo, una volta raffinato è un prodotto che nasce qui e quindi italiano”, ha affermato il segretario generale della Fiom Cgil di Siracusa Antonio Recano.

La “comfort letter” del governo, secondo il sindacalista, “è un passo in avanti, perché è un indirizzo politico che dice che Lukoil non è sanzionata, ma poi c’è l’altro attore che è il sistema bancario che non sappiamo cosa farà. Fino ad oggi non ha dato nessun segnale e siamo agli sgoccioli. Entro metà novembre Lukoil può fare gli ultimi acquisti, se non dovesse giungere notizia diversa sul cambio di atteggiamento del sistema bancario, loro non potranno più comprare petrolio“.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI