L’ultima chiamata per il Catania e i tormenti dell’ad Grella

L’ultima chiamata per il Catania e i tormenti dell’ad Grella

La partita decisiva di oggi contro il Benevento
NON SOLO CALCIO
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CATANIA – Il Catania, a prescindere da come andrà, questo pomeriggio si gioca tutto. Nel calcio, passare dalla polvere all’altare è un attimo: e forse mai come in questa stagione ne abbiamo avuto una riprova inappellabile.

Quasi uno psicodramma

Prìncipi in Coppa, rospi in campionato. Nel mezzo, un asset societario che ha provato, strada facendo, a metterci una pezza. Senza trovare mai davvero una soluzione. E così finisce che tra poche ore il Catania sia costretto, per responsabilità tutte sue, a fare all-in contro un Benevento (a caccia del tutt’altro che irrilevante secondo posto) al quale dovranno essere strappati i tre punti a tutti i costi.

Sennò si dovrà sperare sul risultato del Monterosi. Quasi uno psicodramma. A questo siamo.

Nessun pronostico

E non serve fare alcun pronostico. Quelli servono solo a preparare i futuri plotoni di esecuzione. I prudenti li evitano. I temerari vanno, invece, incontro alla condanna a braccia aperte. Atteniamoci al protocollo: per quello che ha fatto vedere sinora questa squadra, è quando si è ritrovata con l’acqua alla gola che ha incredibilmente espresso il meglio di sè.

Ognuno tiri la propria morale e le proprie considerazioni.

Ci sono certamente notizie ben più importati di una partita di calcio. Ma ben sappiamo che il pallone e quella maglia a righe verticali con due colori tatuati sulla pelle, rappresentano anche un fatto sociale e culturale. Quasi istituzionale.

Ammissione di colpa

Lo sa bene anche Vincenzo Grella, ad e uomo di fiducia del patron Ross Pelligra. Ci ha sempre messo la faccia: nella buona e nella cattiva sorte. Quando si è caduti nella polvere e quando ci si è ritrovati sull’altare, per l’appunto. Ha riconosciuto colpe e responsabilità: un fatto non dovuto nel calcio Non si è nascosto e si è anche preso una buona dose di insulti. Che non meritava.

Fantasmi da scacciare

Per contro, conosciamo a memoria i meriti di Pelligra e della società. E sappiamo anche che molti sinceri tifosi sono convinti che senza il patron Ross non ci sarebbe alcun futuro. E’ un atteggiamento comprensibile. E, certo, la riconoscenza è un filo solido. Ma tutti i fili, se tirati con malagrazia e ripetutamente, rischiano di spezzarsi.

Ma oggi, non c’è dubbio alcuno, che c’è solo da restare uniti (ancora una volta) e scacciare i fantasmi di una stagione dalla quale rimarrà soltanto da imparare.


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