L'ultima partita di Giorgio, il tifoso rosanero che vive nel cuore di tutti

L’ultima partita di Giorgio, il tifoso rosanero che vive nel cuore di tutti

La storia di un tifoso innamorato del Palermo

PALERMO– “L’ultima partita. Giorgio Vs Cancro: la sconfitta di un gigante”, di Gaetano Perricone, è edito da ALGRA EDITORE ed è in distribuzione in libreria e nelle piattaforme online. Queste le presentazioni in calendario: domenica 19 maggio (oggi) alle 17 al Castello Chiaramontano di Naro; mercoledì 29 maggio a Palermo, alle 16,30 alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana; lunedì 3 giugno alle 18 a Catania, alla Feltrinelli di via Etnea.

Giorgio, il tifoso rosanero nel cuore di tutti

L’ultima partita di Giorgio Fici, provetto fisioterapista, uomo amabile e amatissimo, dal sorriso spalancato, come una casa accogliente, scomparso per un male che definiamo ‘inesorabile’, non è la sconfitta di chi resta con la faccia tra le mani – sugli spalti di una qualunque storia – al triplice fischio di qualsiasi vita.

E non è mai così, se crediamo alle relazioni tra le persone, al cielo che sovrasta la terra, agli abbracci e ai sorrisi che ci scambiamo.

Non possiamo pensare che sia tutto evanescente, come la sigla che conclude un programma, davanti alle nostre cronache intrise di ‘per sempre’.

L’ultima partita di Giorgio è Pablito, dopo la tripletta di Rossi-Rossi-Rossi al Brasile (Martellini dixit), che corre con le mani alzate e la sua faccia più bella, il viso del ragazzo (come noi) che era.

L’ultima partita di Giorgio è Sylvester Stallone che, con il suo stile un po’ alla Garella, para l’impossibile – e perfino il rigore finale – al bieco attaccante nazista, in ‘Fuga per la vittoria’.

Questa ultima e perenne partita ci accompagna da quando siamo nati. Perché – su questa terra – non ce ne saranno altre. Il suo senso lo ritroviamo nelle esperienze definitive. Negli sguardi tra noi e coloro che amiamo, pure quando il campo da gioco è un letto d’ospedale.

L’ultima partita di Giorgio l’ha raccontata Gaetano Perricone, collezionista di parole terse e profonde che sempre uniscono il naso del cronista di razza e la magia dello scrittore. Ma qui, Gaetano, si è superato.

Perché ha scritto con l’impegno di una promessa scambiata con il suo amico. E, man mano che andava avanti, con l’aiuto di Giusy, compagna di viaggio di Giorgio, lo ha visto riapparire, in un libro fatto di cose, odori e corpi che non si separano. Mai.

Un libro di speranza, non soltanto nel rito del commiato, nell’ultimo passo, ma nella narrazione di un cammino individuale di tutta una esistenza. E quando un’anima si congeda dalla materia con occhi così profondi, sorrisi così arguti e versi d’amore così vividi, noi riconosciamo, in quel calco, i segni di un ritorno, non di un addio.

L’ultima partita di Giorgio, tra Naro, Palermo e il mondo, con i messaggi di amore, l’ironia di chi combatte, non dando importanza al nemico e la leggerezza, nonostante tutto. Niente sintesi. Va letta in un fiato.

L’ultima partita di Giorgio è l’eco di un tifoso innamoratissimo del Palermo (che ha dato il patrocinio gratuito all’opera, tra le cui pagine spunta un autografo di Brunori).

Giorgio Fici si sarà rallegrato della vittoria contro la Samp, dalla sua altissima tribuna, suggerisce lo stesso autore, nel corso di una chiacchierata. E avrà probabilmente pensato – ora che abita lì – che il Paradiso non può attendere.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI