PATERNO’. Una folla commossa ed inverosimile nel numero ha voluto tributare l’ultimo saluto a Marco. Migliaia di persone, migliaia di amici e conoscenti che hanno voluto gridare al cielo: “Marco non ti dimenticheremo”. Ucciso dalla ferocia del cugino, il 36enne Antonino Marino, dopo avergli gettato addosso benzina e fuoco, il contagioso sorriso di Marco vive ancora. Vive in una città, Paternò, che non ha accettato quello che è accaduto. Impossibile accettarlo. In una domenica pomeriggio surreale a migliaia, come si diceva, gli hanno tributato un saluto commovente. Nella chiesa dello Spirito Santo che non è riuscita a contenere la folla, si sono officiati i funerali: a centinaia sono rimasti fuori dal sagrato di una chiesa stracolma della voglia genuina e sincera di essere lì ad abbracciare il figlio di una città distrutta dal dolore.
Gli amici di Marco Castro hanno indossato una maglia con il suo volto ed il numero 8: quello che, di solito, il piccolo campione paterense indossava in campo. Il Paternò Calcio, dove Marco ha militato, i tifosi rossoazzurri non sono voluti mancare: la maglia rossoazzurra era lì a testimonianza e tante altre iniziative per non dimenticarlo verranno allestite già nei prossimi giorni. Quanta commozione, quanta incredulità e rabbia tra le mura di una chiesa dove forte hanno rimbombato le parole di padre Tony Milazzo che ha officiato le esequie. Inutile aggiungere altro: oggi non è il giorno delle parole. Oggi è il giorno del silenzio e della speranza. Della speranza nella giustizia. E non solo in quella divina.