PALERMO – Puntuale arriva la replica di Lumia a completare il già ampio panorama fatto di botta e risposta tra esponenti di Megafono e Partito democratico. Il senatore di Termini Imerese risponde all’esponente del Pd, che lo aveva attaccato duramente per la sua partecipazione ad alcuni incontri elettorali in provincia di Enna, in comuni in cui Megafono e Pd si contendono le sindacature per le imminenti elezioni amministrative.
“Capisco che la disperazione dà alla testa – scrive in una lettera di replica Beppe Lumia – Crisafulli sta creando una polemica inutile, proprio alla vigilia delle amministrative, per distrarre l’attenzione sul fatto che la Commissione di garanzia del Pd lo ha escluso per indegnità dalle liste elettorali alle politiche e che dovrebbe essere cacciato via dal Partito. Crisafulli la smetta di strumentalizzare la vicenda di Gennaro su cui non c’è nessun fondamento. Piuttosto racconti a tutti che è sotto processo per reati contro la pubblica amministrazione. Racconti a tutti il suo sistema di collusioni, i suoi dialoghi con il boss Raffaele Bevilacqua documentati e filmati. Spieghi a tutti i disservizi e i disagi che ha prodotto con la privatizzazione dell’acqua e lo sfascio che ha creato nel settore della gestione dei rifiuti nella provincia di Enna. Racconti a tutti il suo modo di fare politica, i suoi veti vergognosi nei confronti di dirigenti del Pd e di persone capaci alle ultime elezioni regionali. Il Megafono a Messina, Catania, Siracusa, Ragusa … sta lavorando in piena sinergia col Pd”.
“Solo nella sua realtà – Continua il senatore – dove Crisafulli non consente il tesseramento, impedisce la dialettica democratica, soffoca il dissenso, questo non è stato possibile. Per fortuna anche nel suo territorio ci sono intelligenze, capacità, voglia di cambiamento che non si abbandonano alla rassegnazione. Il suo sistema di potere, che ha fatto capolino con tutti i sistemi di potere al governo della Regione, adesso gli sta crollando addosso. Crisafulli è in crisi d’astinenza da potere. Impari a lavorare fuori dalle stanze dei bottoni, a faticare tra la gente, a progettare con umiltà nei territori per produrre innovazione e sviluppo”.