Battute finali per la costruzione del nuovo stadio che sorgerà a Palermo. Lunedì, infatti, al Teatro di Verdura verrà presentato il progetto del nuovo impianto calcistico che conterà circa 35 mila posti a sedere più negozi, ristoranti, bar e palestre. Ad annunciare l’imminente presentazione del progetto è stato lo stesso vicepresidente rosanero, Guglielmo Miccichè: “Questa struttura – ha detto Miccichè – resterà complessivamente nella disponibilità del club anche se un giorno ci sarà l’addio di Zamparini dalla carica di presidente. Una struttura che sosterrà l’economia cittadina”.
Un impianto importante che sostituirà l’attuale Velodromo che però dovrebbe nascere in un’altra zona della città. Miccichè, durante il convegno “Lo Sport: questo tesoro”, nell’ambito della quarta edizione de “Le giornate dell’economia nel Mezzogiorno”, ha anche parlato delle risorse giovanili del club rosanero: “Oggi molte squadre professionistiche di calcio puntano tutto sui giovani emergenti del Sud America – ha dichiarato il dirigente rosanero – il Palermo, poi, cura con particolare attenzione lo sviluppo del proprio settore giovanile e la conquista dello scudetto di alcuni anni fa è la dimostrazione più netta. Il Palermo come società ha un occhio di riguardo verso il settore giovanile con una politica proiettata alla valorizzazione dei calciatori in erba”. Ma il Palermo non si ferma qui, e in un futuro prossimo realizzerà anche un centro sportivo simile a Torre del Grifo (Catania).
“Con parte dei soldi ricavati dalla vendita di Pastore costruiremo un centro sportivo a Terrasini con alberghi, ristoranti e campi di tennis e di calcetto – ha detto Miccichè – una struttura all’avanguardia”. Insomma, work in progress per il Palermo che vuole crescere anche dal punto di vista delle strutture calcistiche che possano ovviamente migliorare il “ranking” del club rosanero. “Il Palermo è una società per azioni il cui unico difetto è quello di non avere un presidente palermitano ma friulano – ha continuato Miccichè – al suo arrivo a Palermo, Zamparini ha ereditato un club ricco di debiti con un fatturato di appena cinque milioni. Il suo intervento ha permesso al Palermo di ritornare in A dopo appena due anni e oggi siamo tra le sei più importanti squadre della massima serie. Tuttavia – ricorda il numero due di viale del Fante – noi non siamo Juve, Inter o Milan e per questo ogni anno dobbiamo vendere almeno uno dei nostri campioni per consentire al club di autosostenersi. Gli investimenti della famiglia Zamparini sono avvenuti al momento del loro arrivo in società, sviluppando negli anni una sana politica di auto sostenimento e nonostante ciò non ci sono mai state delle ricadute nei risultati sportivi della società impegnata ormai da anni al conseguimento di prestigiosi obiettivi”.