Macalli: niente girone unico| Bene Trapani e Siracusa - Live Sicilia

Macalli: niente girone unico| Bene Trapani e Siracusa

Il presidente della Lega Pro (nella foto) esclude cambiamenti alla formula del torneo. "Trapani non ha chiuso il discorso promozione quando era il momento. Senza penalizzazioni il Siracusa avrebbe festeggiato". E su un possibile ripescaggio in serie B di una delle siciliane dice che...

Intervista con il presidente della LEGA PRO
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Niente Lega Pro a girone unico, niente ripescaggi. Parola di Mario Macalli, presidente della Lega Pro, che in un’intervista esclusiva a LiveSicilia esclude che vi sia la possibilità di una riforma che scompagini l’attuale assetto dei campionati di Prima e Seconda Divisione. Tanti gli argomenti trattati nel corso dell’intervista, tra cui le difficoltà economiche in cui versano parecchie squadre e che contraddistinguono, in generale, il terzo e il quarto torneo professionistico. Su un’eventuale ripescaggio di almeno una tra Trapani e Siracusa in B a causa dello scandalo calcio scommesse, invece, Macalli preferisce non pronunciarsi in attesa di verdetti ufficiali. Il presidente della Lega Pro parla nel giorno in cui arriva la notizia che slitteranno a lunedì le sentenze della Commissione Disciplinare sul processo sportivo al calcioscommesse la cui fase dibattimentale, svoltasi all’ex ostello della gioventù del Foro Italico, si è conclusa lo scorso 5 giugno. Nel procedimento, frutto del lavoro della Procura federale sugli atti dell’inchiesta condotta dalla Procura di Cremona, la Disciplinare presieduta da Sergio Artico é chiamata ad emettere 51 verdetti, di cui 14 nei confronti di società (Albinoleffe, Ancona, Avesa, Pescara, Empoli, Monza, Novara, Padova, Piacenza, Ravenna, Reggina, Sampdoria, Siena, Spezia).

Presidente Macalli, con le finali play off di domenica scorsa si è chiusa la stagione di Prima e Seconda Divisione. Come giudica il rendimento delle siciliane impegnate in questi campionati?

“Trapani e Siracusa hanno raggiunto i play off, pertanto direi che nel caso delle due formazioni isolane impegnate in Prima Divisione il giudizio non può che essere positivo. Bisogna pur riconoscere che i granata avevano praticamente vinto il campionato, ma hanno pagato l’errore di non riuscire a chiuderlo quando ne avevano la possibilità. A livello societario, inoltre, il club di Morace ha dimostrato di essere una realtà solida. Per quanto riguarda il Siracusa, purtroppo gli aretusei sono incappati in qualche punto di penalizzazione per mancati pagamenti che si sarebbero rivelati decisivi nell’esito della stagione, ad ogni modo sotto il profilo sportivo hanno conseguito risultati di assoluto prestigio, considerando che senza la penalità avrebbero vinto il loro girone. Il Milazzo, infine, ha disputato un campionato in linea con i propri obiettivi, lanciando alcuni giovani di prospettiva e raggiungendo una tranquilla salvezza. Con profondo rammarico ho appreso dei problemi societari: la proprietà è andata via, tuttavia spero che chi ha a cuore le vicende della squadra rossoblu trovi degli investitori in grado di garantire alla piazza mamertina un futuro nel calcio professionistico”.

Negli ultimi mesi è circolata insistentemente un’indiscrezione riguardante la possibilità della nascita di un unico torneo di Lega Pro, con tre gironi da 20 squadre, mandando in soffitta la divisione in due serie. Cosa c’è di vero a tal proposito?

“Guardi, l’Italia è un Paese molto strano. Vengono date per scontate delle situazioni che in realtà di scontato hanno ben poco. Sulla vicenda c’è stato un inaccettabile proliferare di notizie assolutamente inventate. La Lega non ha mai detto nulla in merito, all’interno della nostra griglia al momento trovano posto 77 squadre e aspettiamo che queste compagini espletino le pratiche per le iscrizioni ai campionati così come previsto dalle regole. Non c’è alcuna riforma approvata dal Consiglio Federale, quindi non capisco come certe fantomatiche rivoluzioni vengano annunciate come possibili o addirittura probabili”.

Altra tematica scottante è quella dei ripescaggi. C’è la possibilità che almeno una tra Trapani e Siracusa, considerando lo scandalo scommesse che ha colpito il mondo del calcio, possa trovare posto in B o che qualche altra squadra siciliana venga ammessa ad uno dei due tornei di Lega Pro? La stampa locale, peraltro, ha avanzato l’ipotesi di un ripescaggio dell’Acr Messina in Seconda Divisione, qualora il Milazzo non riuscisse ad iscriversi.

“Su eventuali ripescaggi in B legati allo scandalo calcio scommesse preferisco non pronunciarmi, non essendo un campionato che appartiene alla mia competenza. Per quanto riguarda la Lega Pro, colgo al volo l’occasione di rispondere a questa domanda per affermare che va considerato come assolutamente certa l’approvazione, da parte del Consiglio Federale, di una norma che blocca qualsiasi tipo di ripescaggio. Solo in un caso potrebbe essere valutata questa opportunità, ovvero se all’atto della formazione dei campionati non si raggiungesse il numero minimo di 60 squadre iscritte. Anche su quest’argomento è stato dato credito a voci assolutamente infondate, si tratta di chiacchiere a cui non bisogna dare alcun peso”.

Cambiamo argomento. La recessione che ha colpito anche l’Italia ha avuto delle ripercussioni anche sul mondo del calcio. In che stato di salute versa la Lega Pro?

“Quello della Lega Pro è un mondo che, a livello economico, convive con enormi difficoltà. Negare questo significherebbe affermare il falso. Come Lega abbiamo distribuito somme molto importanti che, evidentemente, non sono state sufficienti. All’interno dei nostri campionati, inoltre, gravitano società non virtuose che non sempre rispettano i termini di pagamento. Nel mondo del calcio certi atteggiamenti non devono più verificarsi, noi lavoreremo anche in questo senso”.

Presidente, ritiene possibile che certi comportamenti possano essere cancellati con un colpo di spugna?

“Anch’io la reputo un’ipotesi altamente improbabile, anzi in fondo sono consapevole del fatto che determinati atteggiamenti continueranno a manifestarsi, purtroppo. Il mondo del calcio, ahimè, ha richiamato tanta moneta cattiva che rischia di sopraffare anche la moneta buona. Per cambiare il sistema bisogna eliminare la moneta cattiva, solo in questa maniera potremo garantire le società che provano ad andare avanti sulla base di investimenti virtuosi”.

Proviamo a guardare avanti. Quale futuro attende la Lega Pro?

“A mio parere il futuro della Lega Pro sarà, se non del tutto roseo, sicuramente importante. Affermo questo concetto con convinzione perché come Lega sappiamo quello che stiamo facendo, il lavoro che viene svolto dietro le quinte per salvaguardare e sviluppare questo palcoscenico, conosciamo le innovazioni che abbiamo introdotto e l’infaticabile impegno dei dirigenti che hanno a cuore la categoria. Il sistema è un ammalato grave, su questo ci sono pochi dubbi, tuttavia ci sono buone possibilità che possa guarire. Lavoriamo quotidianamente affinché questo possa avvenire in tempi rapidi”.


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