TINDARI – Potrebbe non essere stato il primo colpo quello compiuto questa mattina all’interno del Santuario di Tindari, uno dei luoghi di culto più rinomati della Sicilia, dal 50enne Mario Piacenti, residente a Catania, e dal 58enne Ferdinando Di Mauro, originario di Motta Sant’Anastasia, arrestati in flagranza di reato con l’accusa di furto aggravato in concorso. Nel mirino dei due malviventi, entrambi con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ma non solo, le numerose cassette per la raccolta delle offerte lasciate dai fedeli.
Già da un paio di settimane i carabinieri della Compagnia di Patti, sulla scorta di segnalazioni pervenute, avevano avviato alcuni servizi di appostamento nelle vicinanze del Santuario per prevenire i furti. Questa mattina i due sono caduti nella rete. Mentre uno degli uomini fungeva da palo, il complice ha iniziato ad estrarre il denaro dalle cassettine. Un furto ben pianificato. I due erano infatti attrezzati di un rudimentale ma efficace arpione a molla e di metri metallici con nastro biadesivo.
I militari, che hanno assistito all’intera scena, hanno atteso che portassero a compimento il lavoro, bloccandoli mentre si allontanavano a bordo della loro automobile. In poco tempo erano riusciti a raggranellare la discreta somma di 600 euro, trovata dai carabinieri nel corso della perquisizione sotto il tappetino della vettura. Il contante è stato sequestrato insieme agli attrezzi usati per compiere il furto. Mario Piacenti e Ferdinando Di Mauro sono stati rinchiusi nelle celle di sicurezza della caserma, in attesa di essere giudicati domani mattina con rito direttissimo.