Sorpreso nella hall e non in stanza| Assolto il boss in ferie in hotel - Live Sicilia

Sorpreso nella hall e non in stanza| Assolto il boss in ferie in hotel

Foto d'archivio

Non regge l'accusa per un'insolita violazione delle misure di prevenzione.

PALERMO – Mica era obbligato a restare in camera. Nelle disposizioni si parlava genericamente di albergo. Antonino Gioacchino Capizzi era, dunque, libero di muoversi nei spazi dell’hotel. Da qui l’assoluzione decisa dal giudice monocratico Salvatore Flaccovio.

Vicenda insolita quella sfociata nel processo giunto a sentenza. Capizzi, 43 anni, arrestato un anno fa nel blitz Brasca contro i clan di Santa Maria di Gesù e Villagrazia, nei guai giudiziari c’era già finito in passato. Era stato condannato con sentenza definitiva nel processo Ghiaccio e assolto in quello denominato Perseo.Gli era stata applicata la misura di prevenzione dell’obbligo di soggiorno con il diktat di rientrare a casa la sera. Durante il periodo estivo, però, si trasferiva, dietro autorizzazione del giudice, all’Hotel La Torre di Mondello per qualche giorno di relax con la famiglia.

Ed è qui che le forze dell’ordine andarono a verificare se per caso il trasferimento in Hotel non fosse una scusa per sfuggire ai controlli. Tra il 9 e il 14 agosto 2013 lo sorpresero nella hall, in corridoio e al ristorante. Non in stanza, dunque. E Capizzi è finito sotto processo per violazione della misura di prevenzione.

Nella sua arringa difensiva l’avvocato Igor Runfola ha paragonato l’albergo a una villa. Se si viene sorpresi in giardino e non in casa non scatta di certo la contestazione. Non c’è differenza fra la camera e il ristorante o la hall. Sempre in albergo si trovava. Una tesi che ha convinto il Tribunale.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI