Mafia, il clan votava Pd| “Sosteniamo Angelo Villari” - Live Sicilia

Mafia, il clan votava Pd| “Sosteniamo Angelo Villari”

Tutti i dettagli. LA REPLICA

MASCALUCIA (CT) – In uno dei comuni più caldi del catanese, gli uomini del clan Santapaola si sono mobilitati per sostenere, alle elezioni regionali, il partito democratico. I voti, sotto il controllo di pezzi da novanta della mafia, sono andati ad Angelo Villari candidato alle regionali e attuale segretario provinciale. Da una vita sindacalista, già ex assessore ai servizi sociali di Enzo Bianco, Villari non risulta tra gli indagati dell’operazione Malpassu, che ha sgominato i clan legati alla famiglia guidata da Nitto Santapaola.

LE INTERCETTAZIONI – A mantenere i rapporti col mondo politico è Salvatore Puglisi, un uomo di spessore del clan, lo scopo è quello di gestire le assunzioni nella partecipata Mosema, che si occupava del servizio di raccolta dei rifiuti, anche insieme al boss Antonio Tomaselli. Attorno ai posti di lavoro si muovono i clan che stabiliscono una pax: siamo nel 2017, quando nel Pd si celebra lo scontro tra Luca Sammartino e Angelo Villari. È una corsa all’ultimo voto, il Pd, infatti, non riuscirà a conseguire seggi a sufficienza per accontentare tutti.

Gli inquirenti parlano di “scambio di voti controllati dal clan mafioso”, le cimici vengono piazzate in tutti i telefoni cellulari e registrano, in diretta, la campagna elettorale all’ombra del clan.

Promozioni e favori, le cimici intercettano Fabio Frisina, affiliato vicino al boss Salvatore Puglisi, che avrebbe avuto “un attivo interesse – scrive la Procura di Catania – per l’elezione del Villari, il tutto con l’obiettivo di ottenere favori dallo stesso Villari in relazione all’attività lavorativa svolta presso la Mosema”.

Dall’indagine emerge “un forte interesse di Salvatore Puglisi per garantire l’assunzione dei suoi amici sia per la politica che per lo stesso clan mafioso”.

LA PROMESSA – Il 2 novembre del 2017, a poche ore dal voto, Frisina viene intercettato mentre racconta a Giovanni De Caudo “di avere ricevuto la promessa da Villari, in caso di vittoria alle regionali di un avanzamento di incarico rispetto al ruolo di sorvegliante”. Frisina, infatti, è un dipendente assunto dalla Dusty (estranea all’inchiesta), in continuità di appalto, un dipendente ereditato, e Villari, sottolinea la Procura, prima di candidarsi alle politiche era assessore ai servizi sociali.

La Procura documenta quello che appare come un vero e proprio accordo elettorale in cambio di voti. Sotto elezioni la nomina dei coordinatori viene rinviata, “perché vogliono la certezza – dice Frisina intercettato – che il loro candidato Angelo Villari riesce a salire”.

Uno dei dipendenti in contatto con Frisina dice di aver rifiutato la proposta di sorvegliante e, parlando con Angelo Villari, “questi gli aveva riferito – scrive la Procura – chepoteva quindi proporne due delle cinque persone che devono ricoprire il predetto incarico e che insieme avevano deciso di passargli la preferenza”. Frisina conferma che Angelo Villari attende i nominativi “da scegliere”.

IL SINDACATO – Nel presunto scambio di favori elettorali, si inseriscono anche le intercettazioni sul ruolo della Cgil, che avrebbe “portato”, cioè sostenuto, uno dei dipendenti raccomandati. Frisina è consapevole che “la nomina dei sorveglianti potrà realizzarsi solo se Angelo riesce a diventare onorevole” e quando verrà fuori che proprio lui può diventare sorvegliante, sarà possibile scoprire chi siano gli altri “raccomandati”. Giovanni De Caudo viene definito “sindacalista e galoppino” di Angelo Villari, in ballo ci sono sempre posti di lavoro, in cambio di voti.

LA REPLICA DEL LEGALE DI VILLARI. Nell’interesse del sig. Angelo Villari ed in relazione agli articoli pubblicati in diverse testate giornalistiche mi corre l’obbligo di precisare che lo stesso non ha ricevuto alcun atto giudiziario che possa confermare un possibile coinvolgimento nella vicenda giudiziaria “Malpasso” e per la quale si professa totalmente estraneo. Fermo restando la più assoluta fiducia nell’operato della Magistratura, siamo certi che chiarirà prima possibile ogni questione.


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