CATANIA. Un’attività di indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, assieme al supporto del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (SCICO), che hanno eseguito un provvedimento di confisca in materia antimafia, emesso dal locale Tribunale, relativo al patrimonio di Antonio Tomaselli, originario di Catania, ritenuto responsabile operativo del clan mafioso Santapaola-Ercolano, attualmente detenuto al regime di cui all’articolo 41-bis.
I fatti
Le indagini, eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, hanno riguardato tanto il profilo soggettivo quanto le disponibilità economico-finanziarie riconducibili al proposto.
In particolare, le indagini hanno consentito di accertare da un lato, la pericolosità sociale qualificata Antonio Tomaselli.
Al riguardo, il Tribunale di Catania, nella sentenza con cui è stata disposta la misura di prevenzione personale e la confisca del patrimonio, ha richiamato le pregresse pronunce che hanno interessato il proposto, in cui sono stati ricostruiti i suoi precedenti penali. In particolare, il soggetto è stato riconosciuto, con sentenza passata in giudicato, appartenente al clan Santapaola per il periodo 2002-2004. Inoltre, lo stesso è risultato gravato da molteplici procedimenti penali, per gravissimi reati tra i quali associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata da metodo mafioso, per cui è stato anche destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere; dall’altro, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare del citato e il complesso societario a lui riconducibile.
Al riguardo, le indagini, svolte dalle unità specializzate del GICO del Nucleo PEF di Catania, hanno consentito di appurare che al proposto, pur a fronte di un esiguo profilo reddituale, siano di fatto riconducibili due società e, in particolare Conti Calcestruzzi Srl, con sede a Misterbianco, esercente l’attività di fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l’edilizia.
In particolare, con riferimento a questa società, le risultanze investigative hanno consentito di porre in luce la “mafiosità” dell’impresa, sotto un duplice profilo:
geneticamente, in quanto frutto dell’attività illecita del citato e occasione di reimpiego dei proventi delle attività delittuose;
da un punto di vista gestionale, poiché la società si è imposta sul mercato per le forniture di calcestruzzo a discapito di imprese concorrenti proprio in ragione del ruolo apicale nel contesto criminale catanese del suo “socio occulto”;
Etnea autoservizi Sas, con sede a Catania, nelle immediate vicinanze della centralissima “Villa Bellini”, esercente l’attività di autorimesse e garage.
Per quanto sopra, all’esito delle investigazioni, il Tribunale di Catania, accogliendo, sul punto, la prospettazione della Procura Distrettuale della Repubblica e del Nucleo PEF di Catania, ha disposto la confisca delle quote societarie e il compendio dei beni aziendali per il valore stimato, al momento, di 5 milioni di euro.