PALERMO – Erano i mafiosi a decidere quale cavallo dovesse vincere. I fantini erano una pedina essenziale del gioco sporco. C’è un nuovo blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo. In carcere finiscono nove persone e molti sono driver e proprietari di scuderie. Alcuni sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, tutti di frode nelle competizioni sportive aggravato dall’avere agevolato Cosa nostra. Perché è ai boss che finivano le vincite delle scommesse. Ci sono poi le accuse di trasferimento fraudolenti di valori., I valori in questo caso sono tre cavalli, ora sequestrati, che i boss avrebbero fatto finta di vendere ad altri per evitare le misure di prevenzione.
LE INTERCETTAZIONI: “LO AMMAZZO A BASTONATE…”
Da quando l’ippodromo palermitano è stato chiuso per le infiltrazioni mafiose i fantini si erano spostati lontano dalla Sicilia a cercare fortuna. Ed è in giro per l’Italia che sarebbero state truccate altre corse.
Le indagini “Talea” dei mesi scorsi avevano già fatto emergere che Giovanni Niosi, boss di San Lorenzo arrestato nei mesi scorsi, controllava le corse. Così ha raccontato il pentito Vito Galatolo: “… lui porta i soldi… allora, tutti quando facevano le tris… allora, lui era quello che dava i soldi ai guidatori… “te qua sti milioni” per dire… all’ora se c’era un mi… ‘te qua stu milione’ ora arriva due milioni a quello, un milione a quello, 500 a quello, lui era quello che giostrava la corsa… ma li dava per che cosa, per corrompere i fantini”. E chi non si piegava subiva ritorsioni violente. A Niosi, messo da parte per a cattiva gestione della cassa, sarebbe subentrato Giuseppe Corona, anche lui finito in carcere nei mesi scorsi.
Un altro collaboratore, Giovanni Vitale di Resuttana, ha aggiunto nuovi particolari. Si trovò fianco a fianco con Giuseppe Fricano, l’insospettabile meccanico sponsorizzato dal boss di Porta Nuova, Alessandro D’Ambrogio, allora reggente del mandamento di Resuttana. Gli fu affidato un compito delicato: “Profeta mi chiamò per dargli un aiuto all’ippodromo… si incontrava con Sergio Giannusa (altro pezzo grosso di Resuttana, ndr) e si organizzavano le corse dentro l’ippodromo…. Fricano aveva messo a Gigetto (Gigetto Siragusa) responsabile dell’ippodromo”.
Iniziava il nuovo corso all’interno della struttura di viale del Fante. Bisognava lasciarsi alla spalle “la baldoria… se dovevo fermare un cavallo ci andavo e già mi sbrigavo, e poi li lasciavo là e me ne andavo… a loro invece gli piaceva stare là. Noi quando fermavano i cavalli, anche quando c’ero io, non è che rimanevo là a vedermi le corse… facevo questo e subito me ne andavo. Meno mi facevo vedere meglio era…”.
*Aggiornamento
Otto persone in carcere, una giovane fantina ai domiciliari e tre cavalli sequestrati. Sono i provvedimenti restrittivi eseguiti dai carabinieri nell’ambito dell’operazione sulle infiltrazioni mafiose all’ippodromo di Palermo denominata ‘CoRsa Nostra’. In carcere sono stati condotti: Natale Cintura, 53 anni, Massimiliano Gibbisi, 48, Giuseppe Greco, 62, Salvatore La Gala, 66, Giovanni La Rosa, 66, Giovanni Niosi, 64, Antonino Porzio, 57, Domenico Zanca, 48. Ai domiciliari è finita Gloria Zuccaro, 38 anni. Sono stati sequestrati i cavalli ‘Ronny Alter’ della scuderia di Gloria Zuccaro e ‘Rarissima Slid sm’ e ‘Salice del Rum’ della scuderia di Giuseppe Greco. (ANSA)