CALTANISSETTA – La Corte d’appello di Caltanissetta ha condannato a 6 anni l’imprenditore nisseno Matteo Allegro, 36 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e frode informatica. I giudici hanno comunque dimezzato la pena rispetto ai 12 anni, 2 mesi e 20 giorni inflitti in primo grado dal gup, assolvendo l’imputato dall’accusa di peculato. Allegro, che attualmente è libero, era stato arrestato nel 2012 per l’inchiesta “Les jeux sont faits” e secondo l’accusa era riuscito a conquistare il monopolio nel settore dei videogiochi elettronici grazie all’appoggio di Cosa nostra, i cui emissari avrebbero imposto a molti titolari di locali di installare in bar e sale giochi le macchinette degli Allegro. Inoltre, secondo l’accusa, le macchinette erano scollegate dai Monopoli di Stato e programmate per garantire basse percentuali di vincita. La Corte ha invece confermato l’assoluzione dall’accusa di concorso esterno il poliziotto penitenziario in servizio al carcere di Caltanissetta Giuseppe Messina, 54 anni, il quale era stato accusato di avere rivelato ad alcuni mafiosi che Elia Di Gati – oggi collaboratore di giustizia – aveva deciso di pentirsi. Assolto dalle accuse di peculato e frode informatica il commerciante nisseno Marco Michele Talluto, 32 anni, il quale aveva invece installato nel suo locale alcune macchinette degli Allegro e per questo era finito nei guai. (ANSA)
I giudici hanno comunque dimezzato la pena.
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