PALERMO – L’ultimo padrino latitante di Cosa Nostra, il boss trapanese Matteo Messina Denaro, ha un “nuovo” volto. Il Gico della Guardia di Finanza, grazie all’aiuto di un confidente, ha elaborato al computer un identikit del capomafia ricercato dal 1993. L’immagine del volto in possesso ora degli inquirenti non si discosta di molto dall’ultimo identikit realizzato dalla polizia. Il suo valore sta nel fatto che è stata preparata sulla base delle descrizioni fornite da una fonte confidenziale che è stato in contatto col padrino di recente.
Capelli ancora scuri, una stempiatura più ampia del passato, leggermente appesantito: così appare il boss di Castelvetrano. Il confidente descrive, però, un capomafia senza più gli occhiali da vista: vera novità della ricostruzione rispetto alle precedenti che lo ritraevano con lenti spesse a causa della grave malattia alla retina di cui soffre. Per curarsi due volte Messina Denaro in passato sarebbe andato da un noto specialista spagnolo, in una clinica di Barcellona. Sentito dagli inquirenti, il medico avrebbe confermato la gravità della patologia ipotizzando che Messina Denaro sarebbe cieco da un occhio.
(Fonte ANSA)