CATANIA – Pugno duro contro alcuni esponenti dei clan mafiosi catanesi. Sono 18 le misure di prevenzione della sorveglianza speciale che nell’ultimo mese sono state eseguite dalla Questura di Catania emesse dal Tribunale di Catania, Sezione Misure di Prevenzione, otto di questi sono ritenuti affiliati alle cosche della criminalità organizzata. Sono tutti personaggi a cui è stata accertata la cosiddetta “pericolosità sociale”, “in quanto ritenuti gravemente indiziati di gravi reati, tra cui quelli di associazione mafiosa o aggravati dalla finalità o dal metodo mafioso, di traffico di sostanze stupefacenti, delitti contro la persona ed il patrimonio”. I nuovi sorvegliati speciali secondo il Codice Antimafia devono attenersi a diverse restrizioni, tra le quali quelle di “non associarsi abitualmente a persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza e non partecipare a riunioni pubbliche”, tornare a casa prima delle 21 e non uscire prima delle 6 del mattino, tranne per “comprovate necessità” (che comunque devono essere segnalate alla Polizia)
I nomi dei nuovi sorvegliati legati ai clan
Otto destinatari dei provvedimenti sono persone molto note per il loro coinvolgimento da blitz antimafia, anche recenti. Goffredo Francesco Treccarichi Scauzzo, 36 anni, due anni di Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno, Concetto Bonaccorsi, 36 anni (figlio dello storico boss Ignazio) 2 anni di sorveglianza, Luigi Scuderi, 34 anni, sorveglianza per 2 anni e 6 mesi, Massimiliano Lizzio, 44 anni, 3 anni di sorveglianza. Tutti sono indicati come affiliati al clan Cappello-Bonaccorsi specializzato in droga e finiti tra gli imputati del processo Camaleonte. Restando nel clan Cappello, 2 anni di sorveglianza anche a Emilio Gangemi, 47 anni, imputato nel processo ‘Minecraft’. Antonio Patanè, 62 anni, destinatario di un provvedimento di 4 anni di sorveglianza speciale, è ritenuto elemento del clan Laudani. Oliviero Sangani, 65 anni, 3 anni di sorveglianza è ritenuto un esposte della mafia di Randazzo, Bronte e Maniace. In tema di clan mafiosi, c’è anche Gaetano Pellegrino, 45 anni, 2 anni di Sorveglianza Speciale da poco condannato in appello – nel processo Ippocampo – come esponente della famiglia mafiosa Mazzei. Ultimamente alcuni pentiti lo hanno indicato come elemento di vertice.
Gli altri nomi
I restanti 10 provvedimenti sono stati emessi nei confronti di soggetti appartenenti alla criminalità comune: Giuseppe Romeo, 30 anni, 1 anno di Sorveglianza Speciale “ritenuto gravemente indiziato di reati contro il patrimonio (furto aggravato e ricettazione) e reati in materia di stupefacenti”; Pietro Pulvirenti, 24 anni, 2 anni di Sorveglianza Speciale “ritenuto gravemente indiziato di far parte di associazione dedita al traffico di stupefacenti in qualità di “pusher” e reati contro il patrimonio (rapina)”, Francesco Cannavò, 36 anni, Sorveglianza Speciale di un anno e 6 “poiché ritenuto gravemente indiziato di numerose rapine a mano armata, furti aggravati in abitazioni, tentati furti e altro”; Cesare Liuzzo, 39 anni, 2 anni di Sorveglianza Speciale “poiché ritenuto gravemente indiziato di numerosi reati in materia di stupefacenti”; Carmelo Musumeci, 52 anni, “irrogata la Sorveglianza Speciale per anni 2 poiché ritenuto gravemente indiziato di numerose rapine aggravate perpetrate ai danni esercizi commerciali”, Francesco Rizzo, di 33 anni, “irrogata la Sorveglianza Speciale di P.S. con Obbligo di Soggiorno per un anno poiché ritenuto gravemente indiziato di numerosi reati contro il patrimonio”; Sebastiano Sicari, 50 anni, “irrogato l’aggravamento della Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale per un ulteriore anno per “numerose violazioni delle prescrizioni della Misura di Prevenzione” Orazio Tringale, 35 anni, “irrogata la Sorveglianza Speciale di P.S. con Obbligo di Soggiorno per un ulteriore anno e mezzo “poiché ritenuto gravemente indiziato di tentata rapina aggravata in concorso commessa ai danni di istituti di credito, nonché furto aggravato in concorso tentato e consumato, porto illegale di armi in concorso, lesioni personali, evasione dagli arresti domiciliari e ricettazione di un ciclomotore”; Francesco Caponetto, 34 anni, “irrogata la Sorveglianza Speciale per la durata di 2 anni poiché ritenuto gravemente indiziato di numerosissimi reati contro il patrimonio”; Antonio Falsaperla di 27 anni, “irrogata la Sorveglianza Speciale di 2 anni “poiché ritenuto gravemente indiziato di numerosissimi reati contro il patrimonio”.