CATANIA – Un segreto nella mafia è un fatto sacro. E quando viene svelato mette in pericolo intere operazioni illecite. E così è stato infatti per Andrea Consoli, un imprenditore “malato di malavita” nello slang catanese, indagato per concorso esterno e riciclaggio nel blitz Picanello. Per gli inquirenti è la “cassaforte” di Giovanni Comis, tra i boss storici di Cosa nostra catanese. Non solo avrebbe “custodito” mimetizzando i soldi sporchi nei suoi affari, ma sarebbe stato quel volto pulito per l’etichetta discografica “Q Factor Records s.a.s.”, finita sotto sequestro, di cui è socio insieme al figlio del capomafia, Massimiliano Comis (estraneo all’indagine, ndr).
Incastrato dunque dal circolo vizioso del gossip mafioso che lo fa adirare così tanto da farlo esplodere in diversi sfoghi. Siamo tra il 2017 e 2018. Sfoghi immortalati, ahimè per Consoli, dai carabinieri. Sul mensile S in edicola sono pubblicate le intercettazioni integrali.
L’imprenditore prende a noleggio una Maserati Ghibli e gli inquirenti decidono di installare una microspia. Una scelta investigativa vincente perché permette ai militari di ricostruire la catena economico-finanziaria di una delle cellule più potenti della mafia catanese, quella di Picanello. Giovanni Comis (già condannato per mafia nel processo Orfeo) è questa volta nel mirino della Dda etna (titolari dell’inchiesta sono i pm Rocco Liguori e Lina Trovato) per una serie di intestazioni fittizie.
Consoli quindi avrebbe gestito “centinaia di migliaia di euro che Giovanni Comis gli” avrebbe affidato “in quanto la condizione economica di Consoli gli consentirebbe “di ottenere una confusione patrimoniale che non avrebbe permesso di identificare la parte accumulata illecitamente da Comis”. La moglie del boss “avrebbe beneficiato di queste disponibilità” utilizzando Consoli come uno sportello automatico di banca per avere all’occorrenza somme di denaro che si rendevano necessarie per sostenere eventuali spese nel periodo in cui il marito fosse stato detenuto”.
Ma a Picanello ci sarebbe stata una bocca larga. “L’imprenditore Carlo Concorso” avrebbe “svelato a Vincenzo Sapia”, altra figura apicale di Cosa nostra (non coinvolta nel blitz), “di aver ricevuto da Consoli il denaro che gli doveva Giovanni Comis, con la conseguenza – scrive il gip Stefano Montoneri nell’ordinanza – che non è più un segreto che Consoli custodisce i soldi di Comis”.
L’indagato monta su tutte le furie. Nel pomeriggio del 31 maggio 2017 le cimici dei carabinieri registrano lo sfogo dell’indagato con il figlio Antonio mentre sono a bordo della lussuosa Maserati.
CONSOLI Andrea: Gli sfondo “u chicchimiddu” (la testa N.d.R.) (…) …eh ora ci… io già glielo avevo detto a lui (COMIS Giovanni N.d.R.) … io gliel’ho detto alla signora (TOSCANO Rosanna N.d.R.): «Se ne vada da suo marito e gli dica che è …un poco malandrino è». «Ma signor Andrea perché sta parlando così? (Riportava le parole di TOSCANO Rosanna N.d.R.)» «Perché avete fatto questo, questo e questo!”
CONSOLI Antonio: …inc… a sua moglie.
CONSOLI Andrea: …gliel’ho detto a sua moglie.
CONSOLI Antonio: …che gli deve dire che?
CONSOLI Andrea: …che quel pezzo di merda di Carlo… (…) che è un pezzo di merda… Gli devi dire a tuo marito: «Bellu malandrino è! Avete chiamato a Carlo per … farvi portare i soldi?» – le ho detto – «che già lo sa tutta Catania?» – le ho detto – «che glielo è andato a dire anche a mio compare Enzo?» (…) …no io voglio… no io ora per non dirgli a Giovanni che Carlo si è permesso… quella cosa che io avevo era un segreto! (…) …era un segreto fra me e lui (COMIS Giovanni N.d.R.)!
CONSOLI Antonio: …di un amico…inc…
CONSOLI Andrea: …e lui lo sapeva (…) lui (CONCORSO Carlo N.d.R.) l’ha saputo perché lo hanno mandato là sopra per prendersi sti soldi! Questo pezzo di merda prende ed è andato a raccontarglielo (intende che CONCORSO Carlo lo ha raccontato a SAPIA Vincenzo N.d.R.)! Perciò Enzo mi ha rimproverato!
CONSOLI Antonio: …inc…perché vuole dire cosa?
CONSOLI Andrea: …per mettermela nel culo… perché questo è mettermela nel culo, per farsi bello lui (…) ora si è chiuso a riccio …ti pare perché …inc… perché lui adesso… è morto! …per adesso vuole fare la pace!
CONSOLI Antonio: …si sta spaventando …inc…
CONSOLI Andrea: …certo si sta spaventando perché gli ho uscito gli scheletri dall’armadio! Perché c’è andato Domenico, Massimo: «Andrea ti vuole faccia con faccia!». (Vuole un confronto con te N.d.R.) Lui prende: «Ma io non ti ho detto così». «Ehi, tu mi hai detto così!». Ora, lui siccome non se lo sta potendo negare più… che si sta mettendo tutti contro… si è tolto da Facebook, Whatsapp… si è tolto tutte cose perché si è “chiuso a riccio” con la sua famigliola…
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