ROMA – “Quaranta anni fa, nei viali del Policlinico di Palermo – oggi a lui intitolato – veniva assassinato dalla mafia il Professor Paolo Giaccone. La sua fermezza nel respingere pressioni mafiose sulla sua attivita’ di medico legale, in coerenza con lo stile di grande correttezza della sua vita, fa avvertire il dovere di esprimere nei suoi confronti riconoscenza e ammirazione e di rinnovare solidarieta’ ai suoi familiari”. Lo scrive in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La sua figura esemplare – da indicare come modello ai giovani professionisti – rientra nel novero di quanti hanno testimoniato, a costo di qualsiasi rischio, la dignita’ personale e quella della societa’ di fronte alla protervia della prepotenza mafiosa; e la Repubblica lo ricorda costantemente”, conclude.
Il ricordo dei colleghi
“La scuola di specializzazione di Medicina Legale di Palermo e Catania forma le nuove generazioni di medici secondo la dirittura morale e l’esempio del professore Paolo Giaccone ucciso 40 anni fa dalla mafia per non essersi piegato al ricatto e alle pressioni”. Cosi’ Antonella Argo vicepresidente della societa’ di medicina legale. “E’ oggi il 40 anniversario dell’omicidio del professore Paolo Giaccone, ucciso a colpi da arma da fuoco poco dopo le 8 tra i viali del Policlinico a Palermo l’11 agosto del 1982, davanti all’Istituto di Medicina Legale – aggiunge la dottoressa – un medico legale, un docente ed uomo carismatico, di insigne cultura e di grande umanita’, un padre affettuoso; consapevole del valore delle proprie azioni. Non si piego’ alla intimidazione mafiosa e non modifico’ una virgola nelle sue conclusioni peritali, che indicavano Giuseppe Marchese, esponente della famiglia mafiosa di Corso dei Mille e nipote del boss Filippo Marchese, condannato all’ergastolo nel 1987 al termine del maxi processo di Palermo, come uno degli esecutori della strage di Natale del 1981, dove vennero uccise 4 persone”. “Ora l’Ospedale dove io lavoro si chiama Policlinico “Paolo Giaccone” e la stele davanti all’istituto ne segna la memoria per le future generazioni” conclude.