Mafia, nuovo pentito a Brancaccio: svela gli affari di tre mandamenti - Live Sicilia

Mafia, nuovo pentito a Brancaccio: svela gli affari di tre mandamenti

Annunciato il deposito dei primi verbali

PALERMO – C’è un nuovo pentito a Brancaccio. La notizia scuote la vigilia del processo che vede imputate più di 30 persone, fra boss e gregari nel mandamento mafioso di Palermo.

Rosario Montalbano, 38 anni, ha deciso di collaborare con la giustizia. Arrestato nel 2021 dopo che aveva finito di scontare una lunga pena per droga. Successivamente condannato in primo grado a 12 anni e due mesi perché ritenuto un soldato della macchina del pizzo.

Pizzo a tappeto

Quel pizzo che viene imposto a tappeto ma che gli operatori economici continuano a negare, tanto che una sfilza di persone è finita sotto processo per favoreggiamento. Il procuratore aggiunto Marzia Sabella e i sostituti Bruno Brucoli, Federica La Chioma e Francesca Mazzocco hanno annunciato il deposito dei primi verbali del neo pentito al processo di appello.

Il suo contributo va ben oltre il dibattimento in corso. Montalbano ha vissuto la stagione in cui è stato costituito un cartello della droga per garantire gli affari di tre mandamenti mafiosi: Porta Nuova, Tommaso Natale e Brancaccio. Fiumi di cocaina comprati in Calabria e Campania per riempire le piazze di Palermo, dove i consumi di stupefacenti sono schizzati.

Il processo che lo vede imputato (ha subito cambiato avvocato affidandosi a un legale che assiste altri collaboratori di giustizia) si è chiuso in primo grado con trenta condanne, la più in pesante inflitta a Maurizio Di Fede, uomo forte nel rione Roccella. “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino”, diceva Di Fede alla mamma di una bimba che voleva partecipare alle manifestazioni organizzate dalla scuola in memoria dei giudici assassinati dalla mafia. 

Il ritorno dei Greco

Montalbano ha fatto la sua parte nella stagione che ha visto il ritorno al potere della famiglia Greco di Ciaculli, con Leandro Greco, nipote del ‘papa, della mafia Michele, che ha poi passato il testimone al cugino Giuseppe Greco. Una stagione segnata dalla cementificazione dei rapporti tra diversi mandamenti per tentare di resistere all’ondata di arresti. Il tentativo di Cosa Nostra passa dal grande affare della droga. E poi c’è il il ponte è sempre attivo che lega Palermo agli Stati Uniti.


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