Il boss al 41 bis prende la parola:| "Signor giudice sono innocente" - Live Sicilia

Il boss al 41 bis prende la parola:| “Signor giudice sono innocente”

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    Sarebbe giusto e doveroso da parte dei cittadini palermitani denunciare il pizzo anche e soprattutto per non rendere vano il sacrificio di tutti gli eroi che hanno sacrificato la loro vita per combattere Cosa Nostra e pertanto faccio un appello a tutti i commercianti e gli imprenditori che ancora pagano il pizzo,denunciate i mafiosi che vi fanno le estorsioni e fatelo con le denunce di massa cioè con le denunce collettive in ogni quartiere di Palermo ossia il mio auspicio è che il prima possibile in ogni quartiere di Palermo nasca una ribellione popolare contro Cosa Nostra e che in ogni quartiere di Palermo ci siano tanti commercianti e imprenditori che denuncino i mafiosi che gli fanno le estorsioni facendo le denunce di massa cioè le denunce collettive contro i mafiosi ma prima andate tutti da Addiopizzo per constatare che siete già tantissimi a rivolgervi da loro e dopo andate tutti dalla Polizia a denunciare i mafiosi che vi fanno le estorsioni e fate in ogni quartiere di Palermo le denunce di massa ossia le denunce collettive contro i mafiosi,questo è il momento storico ideale per ribellarsi a Cosa Nostra e c’è bisogno del colpo di grazia per estirpare Cosa Nostra Palermo da Palermo e pertanto mi auguro che il prima possibile nasca una ribellione popolare in ogni quartiere di Palermo contro Cosa Nostra Palermo e di conseguenza mi auguro che il prima possibile in ogni quartiere di Palermo ci siano tanti commercianti e imprenditori che denuncino i mafiosi che gli fanno le estorsioni facendo le denunce di massa ossia le denunce collettive ma mi auguro che prima vadano tutti da Addiopizzo e dopo immediatamente vadano dalla Polizia di Palermo a denunciare i mafiosi che gli fanno le estorsioni facendo in ogni quartiere di Palermo le denunce di massa cioè le denunce collettive contro i mafiosi,ricordatevi che l’unione fa la forza contro Cosa Nostra Palermo e inoltre questo è il momento storico ideale per ribellarsi a Cosa Nostra Palermo quindi auspico che il prima possibile in ogni quartiere di Palermo ci siano tanti commercianti e imprenditori che denuncino i mafiosi che gli fanno le estorsioni facendo le denunce di massa cioè le denunce collettive e mi auguro che prima vadano da Addiopizzo

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Ma questo festino e le processioni mi chiedo che cosa hanno a che fare con il cristianesimo? Cosa hanno a che fare con una festa puramente religiosa? Siamo in un netta contraddizione il celebrare una santità con una manifestazione di opulenza proiettata in avvenimento puramente commerciale con il placet della Chiesa in una città molto discutibile con molte ombre dove la criminalità e molto diffusa che facilmente si riscontra nell'aria che si respira. È necessario che i cittadini superano il contrasto che si constata in modo evidente tra manifestazione di fede che non è per nulla fede giustificata dalla tradizione, mentre si osserva la città più volte teatro di criminalità e di episodi che evidenziano il degrado culturale, sociale, economico e soprattutto morale che abbiamo conosciuto con l'episodio dello stupro di gruppo. Occorrerebbe una profonda riflessione altro che festino e il tutto appare in forte contrapposizione con la storia di martire della patrona della città. La Chiesa dovrebbe chiedere ogni gesto per eliminare queste contraddizioni e di chiedere una festa più sobria che sia manifestazione di vera fede e niente di più. Le processioni sono in antitesi con il cristianesimo e non sono per nulla espressioni di fede.

Ci sino a Palermo interi Quartieri e non solo, dove la donna " la femmina" cresce nel mito del "maschio" detto " u masculu" troppo Toco, cioè il migliore " u megghiu i tutti". Cioè quello che già a 10 anni ha il capello gellato col ciuffetto, il telefonino, va alla prima comunione della cuginetta o sorellina ( già vestita da sposa quarantenne accompagnata in chiesa dai genitori in auto bianca strapuntinata). Ecco, crescono credendo che loro, "fimmine" devono avere il mito "du masculiddu" dominante. Vivono e scelgono "masculi" che comprano smart e suv con cui vanno dal parrucchiere e dall'estetista, subendo dal "mascolo" tutte le possibili "violenze" camuffate da un cavalierato sui generis. Vivono un rapporto vittima-carnefice cronico e Ecco, la questione è molto radicata e l'intervento dovrebbe essere preventivo-precoce di ordine sociale. Una Rivoluzione degli stereotipi tramandato e radicato. Auguri dottoressa e grazie per le Sue lodevoli iniziative

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