Mafia, sequestro da 2,5 milioni - Live Sicilia

Mafia, sequestro da 2,5 milioni

Attività commerciali, terreni, fabbricati e disponibilità finanziarie, per un valore di oltre 2,5 milioni di euro, sono state sequestrate dalle fiamme gialle di Palermo, in esecuzione di due distinti provvedimenti a carico di Vincenzo Tumminia, ritenuto elemento di spicco di Altarello e arrestato a dicembre 2012 per associazione mafiosa, e di Giuseppe Anzalone, di Ventimiglia di Sicilia.

Guardia di finanza
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PALERMO – Attività commerciali, terreni, fabbricati e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro, sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Palermo, in esecuzione di due distinti provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo a carico di altrettanti soggetti. Un primo sequestro è stato eseguito in relazione ad indagini patrimoniali svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle palermitane, su delega della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Vincenzo Tumminia, 43enne originario di Palermo, arrestato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo il 12 dicembre 2012 per associazione mafiosa, perché ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di “Altarello”, nonché condannato nel giugno dello stesso anno dalla Corte di Appello di Palermo a sei anni di reclusione per riciclaggio aggravato per fatti risalenti al 1994. Tra i beni in sequestro figurano una ditta individuale a Palermo – operante nella vendita al dettaglio in minimercato – e disponibilità finanziarie (conti correnti e depositi a risparmio), il tutto ritenuto non giustificato in base alla ricostruzione delle fonti di reddito ufficiali e dichiarate da parte del soggetto e del suo nucleo familiare.

Il secondo sequestro è stato eseguito nei confronti di Giuseppe Anzalone, 46enne originario di Ventimiglia di Sicilia (Pa), arrestato nel luglio 2012 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, per il reato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, in quanto, ritenuto soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di “Ventimiglia di Sicilia”, avrebbe promosso ed organizzato atti intimidatori nei confronti di una impresa di costruzioni operante in quella zona, aggiudicataria di alcuni lavori pubblici in appalto, al fine di ottenere il pagamento di una somma di denaro per la c.d. “messa a posto”, nonché esercitato pressioni affinché l’impresa si avvalesse di determinati fornitori ovvero accogliesse “mirate” richieste di assunzioni di personale, il tutto avvalendosi della forza di intimidazione propria dell’organizzazione criminale. A seguito degli accertamenti economico – patrimoniali svolti dalla Guardia di Finanza, sono stati posti in sequestro una ditta individuale, con sede a Ventimiglia di Sicilia (Pa), esercente l’attività di “coltivazioni agricole ed allevamento di bestiame”, 34 terreni ed 8 fabbricati in Caccamo (Pa) e Ventimiglia di Sicilia (Pa), anche questi ritenuti frutto o reimpiego di guadagni provenienti da attività illecite.


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