PALERMO – Se venisse confermato, e l’avvocato parla con carte e referti medici alla mano, saremmo di fronte ad un clamoroso caso di malasanità. I medici dell’ospedale Civico di Palermo sarebbero intervenuti chirurgicamente sulla vertebra sbagliata di una paziente, una donna di 61 anni, ex funzionario regionale in pensione.
Che si sia trattato di un errore non ha dubbi il legale dei familiari della donna. “Ci sono i referti e le diagnosi di un altra struttura sanitaria a confermarlo – spiega l’avvocato Giovanni Albanese -. Abbiamo già affidato il caso ad un nostro consulente e oggi presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per accertare le responsabilità penali che si presentano in tutta la loro evidenza. Il risultato è che la signora – prosegue – è immobilizzata a casa e solo da pochi giorni ha ripreso le terapie sospese per sette mesi. Ci costituiremo parte civile qualora la vicenda avrà uno sbocco processuale che, dal canto nostro, riteniamo inevitabile”.
Questi i fatti ricostruiti dalla paziente e dal suo legale sulla base della documentazione sanitaria. La donna, il 20 maggio dell’anno scorso, viene ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Civico. È affetta da un mieloma multiplo. Si tratta di un tumore che colpisce il midollo osseo e che può provocare delle fratture vertebrali. Nel suo caso è la vertebra D6 quella fratturata. La paziente entra in sala operatoria per un intervento di cifoplastica che prevede l’iniezione di cemento per sanare la frattura. Viene dimessa otto giorni dopo e torna a casa.
Cominciano mesi di sofferenza e forti dolori alla spina dorsale. E così il 7 gennaio scorso decide di tornare in ospedale. Stavolta però non si affida ai sanitari del Civico, ma a quelli della clinica La Maddalena dove una serie di esame, per ultima una Tac, avrebbe fatto emergere la presenza di “materiale da riferire a cemento per pregresso trattamento”. Solo che il trattamento risulta eseguito sul corpo della vertebra D5 e non sulla D6 come riportato nella relazione di dimissione del Civico. Alla fine i medici della clinica eseguono un intervento di vertebroplastica sulla D6, che altro non è che un nuova iniezione di cemento osseo all’interno del corpo vertebrale. “Le carte parlano chiaro – conclude l’avvocato Albanese -. Praticamente solo ora è stato eseguito l’intervento a cui la paziente avrebbe dovuto essere sottoposta sette mesi fa”.
Nessuna replica dalla direzione sanitaria dell’ospedale Civico dove, dicono, al momento non è giunta alcuna richiesta di acquisizione di documentazione.