DA SX Fabiana Cairone, Salvatore Barbagiovanni, Maria Bonina
MALETTO – E’ Fabiana Cairone, 24 anni, studentessa in ingegneria il nuovo presidente del Consiglio comunale di Maletto, insediato ieri sera, eletta con ben 10 preferenze su 14. In possesso della laurea triennale in ingegneria e prossima alla specializzazione, è stata fra le più votate della lista “Maletto Adesso”. Sarò il garante di tutti i consiglieri – ha detto nel suo primo discorso – senza guardare colori politici, bisogna dare spazio ai giovani, e, per una maggiore trasparenza, trasmetteremo i consigli in streaming come scritto nel programma. Mi impegnerò anche per eseguire uno studio sui tumori, troppi casi a Maletto che vanno attenzionati”. Della lista “Maletto Adesso” anche il vicepresidente, ad essere eletta Maria Bonina, 49 anni, casalinga. “Tra le emergenze da affrontare, metto al primo posto la raccolta dei rifiuti e il depuratore delle acque reflue, ma ci impegneremo per tutto quello che servirà a migliorare il paese”. Anche per lei 10 voti, mentre i 4 consiglieri di opposizione presenti hanno votato entrambe le volte per Vincenza Castiglione.
DA SX Antonio Putrino, Ausilia Calì, Salvatore Barbagiovanni, Rosy Porcaro, Antonino Schilirò
Dopo l’elezione, ha prestato giuramento anche il neo sindaco Salvatore Barbagiovanni, che ha detto: “Ringrazio tutti i cittadini per l’ampio consenso avuto, sarò comunque a disposizione di tutti, per cercare di portare avanti nuove idee, per questo puntiamo soprattutto sui giovani. Viviamo in tempi di ristrettezze economiche, ma per questo bisogna impegnarsi per portare avanti nuove idee”. Alla fine del Consiglio, il sindaco ha nominato la nuova Giunta, gli assessori sono: Ausilia Calì, con delega di vicesindaco, Antonio Putrino, che erano già stati nominati prima delle elezioni, a cui si aggiungono Rosy Porcaro e Antonino Schilirò. “Non ho ancora assegnato le deleghe – ha detto Barbagiovanni – prima di farlo ci siederemo con i miei assessori per vedere alcune cose, ho anche in mente di assegnare deleghe che finora non c’erano, come per gli emigrati, per attenzionare problematiche che ormai fanno parte della vita e degli usi quotidiani della nostra comunità”.
