Maltrattamenti e lesioni alla compagna, carabiniere condannato

Maltrattamenti e lesioni alla compagna, carabiniere condannato

Una storia dolorosa avvenuta in provincia di Palermo
TERMINI IMERESE
di
2 min di lettura

PALERMO – Il giudice monocratico del tribunale di Termini Imerese Sandro Potestio ha condannato un carabiniere a due anni e 9 mesi di carcere per maltrattamenti e lesioni gravi ai danni della ormai ex compagna.

L’imputato, S.P., sono le sue iniziali, dovrà anche risarcire la donna, parte civile al processo con l’assistenza dell’avvocato Maria Rotondi.

La relazione era diventata un inferno. Così ha ricostruito la vittima, consegnando anche il contenuto dei messaggi ricevuti.

Il militare in passato ha avuto un ruolo di rilievo alla stazione di un comune delle Madonie. Si era guadagnato l’apprezzamento dei superiori sul campo, soprattutto nelle indagini antidroga.

È la vita privata che è stata scandagliata. Nel 2017 sarebbe emerso un contesto di sopraffazione e violenza. Gelosia, voglia di imporsi nelle scelte quotidiane, umiliazioni: l’uomo avrebbe reso la donna un bersaglio.

La Procura di Termini Imerese ha ricostruito una escalation di episodi: dalle liti in pubblico fino alle percosse a casa.

La violenza verbale, testimoniata dal linguaggio usato dal carabiniere, sarebbe diventata anche fisica.

La donna ha denunciato di essere stata picchiata, spinta a forza contro il muro, scaraventata per terra e con il peso di una gamba che le schiacciava l’addome. Agli atti del processo ci sono anche i referti dell’ospedale. A ciò si aggiunge Il malessere psicologico che ne è derivato.

Nei mesi scorsi il carabiniere era finito sotto processo per una vicenda collegata. Il militare aveva fatto accesso alla banca dati delle forze di polizia per verificare gli eventuali precedenti penali di un parente della donna.

Il giudice per l’udienza preliminare lo aveva prosciolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. Era lecita “la verifica preventiva di eventuali precedenti penali o pregiudizi di polizia dei soggetti che si è soliti frequentare e con i quali si condividono rapporti sociali, relazioni sentimentali, affinità o semplici amicizie, rientra nei doveri di comportamento dei militari”.

Nel processo per maltrattamenti e lesioni il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 4 anni e 3 mesi. Il giudice ha riconosciuto all’imputato le circostanze attenuanti equivalenti alle aggravanti.

“La sentenza dopo sette anni mette un punto, anche se siamo ancora in primo grado, in una vicenda dolorosa. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia”, spiega l’avvocato Rotondi. L’imputato dovrà anche risarcire i danni alla parte civile. Certamente proverà a far valere le sue ragioni difensive in appello.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI