Mancano i fondi della Provincia | Salta l'assistenza ai disabili - Live Sicilia

Mancano i fondi della Provincia | Salta l’assistenza ai disabili

Il grido d'allarme di 42 genitori di ragazzi disabili: "Chiediamo che ai nostri figli vengano garantiti i loro diritti".

RAGUSA – Se la scuola, solitamente, è il luogo in cui si insegnano concetti come l’uguaglianza, le pari opportunità, la socializzazione e l’integrazione, così non è per i ragazzi diversamente abili della provincia di Ragusa. Dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi, si sono visti negare i servizi che gli spettano di diritto per mancanza di fondi. La Provincia non ha ancora garantito a ragazzi e a famiglie l’assistenza igienico sanitaria. Sono quarantadue, infatti, i genitori che si sfogano nella lunga lettera inviata a Livesicilia.

“Ogni anno si ripete sempre la stessa storia – ha affermato Irene Tumino, madre di una studentessa – la Provincia o non ha soldi o li eroga dopo l’inizio della scuola, quindi sono costretti a tagliare le assistenze per i nostri figli”. Questa situazione crea enormi disagi sia ai ragazzi che alle famiglie. I genitori sono costretti a tenersi reperibili per tutta la mattinata, ad accompagnarli perché non ci sono i mezzi adatti e addirittura ad andare a scuola anche tre o quattro volte a mattina per aiutare i propri ragazzi. “Vogliamo essere aiutati, questa situazione si ripresenta ogni anno ed è diventata insostenibile – ha continuato la Tumino -, chiediamo che ai nostri figli vengano garantiti i diritti di prima necessità”.

Non ci sono ferie e permessi dal lavoro che bastino quando un genitore deve recarsi a scuola almeno cinque volte al giorno. Per non parlare di quei ragazzi che, a causa di qualche malattia rara, non possono nemmeno sognare di sedere tra i banchi di scuola. “Noi genitori stiamo facendo enormi sacrifici – ha proseguito la madre – ci sentiamo delusi e abbandonati da coloro che dovrebbero invece darci risposte concrete”. A nulla è servita la manifestazione che hanno tenuto ieri presso la Provincia di Ragusa. “Se non riceveremo aiuti e risposte concrete, siamo pronti ad occupare la sede della provincia”, ha concluso la Tumino.


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