Sicilia, manovra in mezzo al guado: lunedì vertice di maggioranza

Manovra in mezzo al guado, lunedì vertice di maggioranza

Il centrodestra prova a coordinarsi

PALERMO – Dare alla manovra quater una cabina di regia e governare così le spinte dei partiti che tendono a cedere alla sete di mance e provvedimenti di piccolo cabotaggio. Con questo spirito il governatore Renato Schifani ha chiesto ai partiti di maggioranza di riunirsi in un vertice per trovare una linea d’azione comune e non arrivare impreparati ai momenti clou a Palazzo dei Normanni.

Il vertice di maggioranza sulla manovra

L’incontro è fissato per lunedì mattina. Tempi strettissimi per un centrodestra chiamato a riorganizzarsi dopo un avvio a ranghi sparsi in commissione. Il ddl Variazioni di bilancio fatica a prendere forma per via delle tensioni interne tra i partiti di maggioranza registrate in Commissione e della pressione mediatica nata dall’attesa per gli emendamenti aggiuntivi.

Gli emendamenti aggiuntivi in Commissione

La pioggia di proposte di modifica del testo ha visto protagoniste soprattutto le forze d’opposizione. Pd e Movimento cinque stelle hanno depositato i loro emendamenti in commissione (oltre 200 in tutto) rispettando il termine di venerdì mattina. “l filo rosso che lega le nostre proposte – dice il capogruppo M5s Antonio De Luca – è unico e robusto: dare ai siciliani quelle risposte che attendono“.

Emendamenti giunti anche dal centrodestra, dove però l’assenza di una cabina di regia su tutta la manovra si sta facendo sentire. Non è un caso che Forza Italia, fino a metà mattinata di venerdì, non avesse presentato le proprie proposte. C’è da capire, infatti, se la linea del ‘no’ al maxi-emendamento finale, strumento che in passato è stato utilizzato per far passare gli interventi territoriali, proseguirà.

Ars commissione Bilancio

Il tesoretto da 35 milioni

Al momento ogni proposta porta una firma e dovrà essere discussa in commissione, con un inevitabile allungamento dei tempi. L’accordo sul tesoretto da 35 milioni di euro, mai apertamente confermato dai protagonisti, prevede 27 milioni di euro per la maggioranza e otto per le forze d’opposizione.

Il governo, dal canto suo, ha depositato gli emendamenti di cui si parla da giorni: norme sull’editoria, south-working, laghetti aziendali in agricoltura e consorzi di bonifica. L’assessore all’Economia Alessandro Dagnino ha comunque in tasca un paio di nuovi input, forte del fatto che l’Esecutivo potrà presentare proposte di modifica in qualsiasi momento.

Bonus ulteriore da 25 milioni

In alto mar anche le richieste dei vari assessorati. C’è da stabilire, infatti, come spendere i 25 milioni di euro aggiuntivi annunciati da Dagnino in commissione Bilancio. Soldi che secondo l’impostazione originaria dovrebbero finire ai cosiddetti ‘grandi temi’, e comunque appannaggio esclusivo dei partiti di maggioranza in proporzione al numero di deputati e attraverso gli assessorati di riferimento.

Il ‘no’ di Schifani alle mancette

Schifani nella Giunta di venerdì non ha nascosto il suo disappunto per l’entità e la qualità di alcune istanze recapitate sul suo tavolo. Il governatore ha ribadito la sua netta contrarietà a mance e mancette, auspicando ancora una volta proposte di ampio respiro. Serve trovare un criterio e il vertice di lunedì potrebbe rappresentare la svolta per un centrodestra che ad oggi sembra quasi non credere nella reale possibilità che la manovra vada in porto.


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