Ars, scontro sulle mance della manovra: Pd e M5s chiedono il ritiro

Manovra, scontro sulle ‘mance’: le opposizioni minacciano il voto segreto

Governo e maggioranza: "No alla pregiudiziale sugli emendamenti territoriali"

PALERMO – Ritirare gli emendamenti territoriali (le cosiddette ‘mance’) approvati in commissione Bilancio soltanto dalla maggioranza per potere riaprire il dialogo e portare avanti la manovra quater in tempi ragionevolmente veloci. È la proposta che arriva dalle opposizioni all’Assemblea regionale siciliana. Destinatario del messaggio il governo, che in una Sala d’Ercole semideserta ha ascoltato una lunga sfilza di interventi da parte dei deputati d’opposizione nel corso della discussione generale sul ddl Variazioni di bilancio.

Contraria alla proposta, però, la maggioranza che già in mattinata, nel corso di alcune interlocuzioni informali, aveva dato il suo altolà al ritiro degli emendamenti territoriali. A bocce ferme, quando su Palazzo dei Normanni cala la sera, nessun accordo tra le pari nonostante il ritorno di Luca Sammartino nelle vesti di mediatore.

Manovra, il messaggio dell’opposizione

La posizione di Pd e M5s si è concretizzata nel pomeriggio in Aula, seppur con toni diversificati da parte dei vari esponenti della minoranza. Da quelli aspri e decisi di Antonello Cracolici, che ha minacciato il voto segreto “su tutta la manovra”, a quelli più concilianti del collega di partito Nello Dipasquale e del capogruppo M5s Antonio De Luca: “Ritirate i due emendamenti della discordia, si riaprirà il dialogo”.

Parole alle quali hanno risposto sia Dc e Lega, ma anche il capogruppo FdI Giorgio Assenza (“Dialoghiamo ma non sperate nelle divisioni della maggioranza”, le parole del meloniano) e infine anche l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino: “Il governo non ha mai mancato il proprio appuntamento con il dialogo, che c’è sempre stato”, ha affermato quest’ultimo.

Dagnino nella sua replica ha ricostruito quanto accaduto in occasione della rottura delle relazioni con le opposizioni: “La conferenza dei capigruppo aveva stabilito che tutti avrebbero presentato quegli emendamenti e lo hanno fatto anche le opposizioni, che però all’ultimo giorno di lavori hanno avuto un ripensamento. Decisione legittima – ha continuato – ma fuori dalle decisioni prese in conferenza dei capigruppo. A questo punto hanno abbandonato i lavori della commissione Bilancio e noi abbiamo concluso i lavori”. L’assessore all’Economia ha quindi ufficializzato la risposta alla proposta delle opposizioni: “Va bene il dialogo ma non si può imporre una pregiudiziale ordinando il ritiro degli emendamenti territoriali”.

Alessandro Dagnino Ars
Alessandro Dagnino

Cracolici: “Sarà voto segreto su tutto”

Durissimo in apertura di seduta l’intervento di Cracolici, che ha avvertito il governo: “Cambi registro rispetto a questa manovra vergognosa e per quanto accaduto in commissione Bilancio”. Il nervo scoperto è proprio l’episodio che si è verificato nelle stanze della seconda commissione, quando l’opposizione ha ritirato i propri emendamenti territoriali chiedendo che il centrodestra facesse altrettanto. Invito rispedito al mittente, con l’Esecutivo che ha annunciato l’intenzione di creare un fondo con le risorse non utilizzate da Pd e Movimento cinque stelle come ristoro ai Comuni non destinatari di emendamenti ad hoc.

Il presidente della commissione Antimafia si è poi rivolto direttamente a Dagnino lanciando la sfida: “Se avete i numeri in Aula dimostratelo. Il governo si fermi e faccia pulizia in questo testo o chiederò il voto segreto su tutta la manovra, e pazienza se dovesse andarci di mezzo qualche buona misura”. Un riferimento poi al doppio voto di mercoledì, con la maggioranza che ha tenuto sulla nomina del componente non togato della Corte dei conti e sulla riforma del ‘deputato supplente’: “Il governo non si illuda, non sta in salute. Avverto dei segnali e la situazione politica si ulteriormente aggravata”.

Di Paola (M5s): “Il governo scelga e si assuma le responsabilità”

Il coordinatore regionale M5s, Nuccio Di Paola, ha rincarato la dose: “I fondi non possono essere suddivisi per quote, il governo scelga una linea e non rimandi la responsabilità all’Ars. Schifani indichi le priorità e se queste saranno i campetti sportivi o le chiese se ne assuma la responsabilità. In Aula si dovrebbero trattare temi più ‘alti, invece siamo qui a parlare degli emendamenti territoriali”. “Le risorse pubbliche arrivano direttamente al cittadino in termini di miglioramento di servizi e di qualità della vita”, è stata la replica del capogruppo della Lega Salvo Geraci.

Nuccio Di Paola
Nuccio Di Paola, M5s

Catanzaro: “Pronti alla battaglia”

Il capogruppo del Pd Michele Catanzaro ha parlato di “manovra soap-opera, con la quarta variazione di bilancio e un governo – ha attaccato – che continua ad andare avanti a puntate, senza programmazione e con tanta approssimazione”. I 54 articoli del ddl? “Nulla hanno a che fare con le variazioni di bilancio e puntano solo al tentativo di ricompattare una maggioranza sempre più lacerata, siamo pronti alla battaglia d’aula”.

Toni più concilianti da parte di Dipasquale e De Luca, che comunque non scostano il mirino dal pacchetto di interventi localistici per Comuni ed enti di culto: interventi che valgono 29,3 milioni di euro attraverso contributi cari ai deputati di maggioranza per 376 cantieri. “Si azzerino quei due articoli che rappresentano l’atto di prevaricazione della maggioranza sulla minoranza con la rottura di un accordo che aveva visto i componenti della commissione Bilancio lavorare tutti insieme per raggiungere risultati importanti – le parole di Dipasquale -. A seguire, si esaminino soltanto le misure più strettamente necessarie alla Sicilia, rinviando alla Finanziaria gli interventi strutturali più complessivi”.

De Luca (M5s): “Il ddl diventi ‘potabile'”

Una linea di dialogo sulla quale il deputato ragusano trova anche il capogruppo dei pentastellati: “Gli emendamenti territoriali si possono fare ma non si può assistere ad una lista della spesa infinita – è stato l’intervento di De Luca -. Ci sia un criterio di proporzionalità, ci siano decoro e decenza. Non voglio fare ostruzionismo fine e se stesso, il governo renda questo ddl ‘potabile’ e rimuova quei due articoli che hanno violato il patto siglato nella conferenza dei capogruppo in base al quale non ci sarebbero stati ‘maxiemendamenti'”.

Pace (Dc): “Mance? Per tre anni tutti d’accordo, ora?”

L’invito delle opposizioni, però, ha trovato il fermo ‘no’ della maggioranza e di Sud chiama Nord. Gli esponenti Dc Carmelo Pace (capogruppo) e Ignazio Abbate hanno difeso l’elenco di piccoli contributi che ha preso forma in commissione Bilancio. Pace ha sottolineato: “Qualsiasi investimento pubblico ha un effetto moltiplicatore sull’economia di un territorio. le opposizioni si sono forse pentite di quanto fatto negli ultimi tre anni, quando questo meccanismo ha visto partecipi tutti i deputati del Parlamento?”.

Il capogruppo della Dc ha quindi ricordato ai presenti “la fila” davanti alla stanza dell’ex assessore all’Economia Marco Falcone nei precedenti ddl di spesa. La mano tesa alle opposizioni, però, resta: “Auspico che non ci sia il muro contro muro né la tagliola (che si è vista nell’ultima manovra, ndr), ritroviamo l’equilibrio”.

Carmelo Pace, Dc
Carmelo Pace, Dc

Abbate (Dc): “Non si facciano passi indietro”

Sulla stessa lunghezza d’onda Abbate: “In quei due articoli ci sono provvedimenti molto importanti che mettono risorse a disposizione dei territori”, ha ricordato il presidente della commissione Affari istituzionali. Abbate si è quindi rivolto ai banchi del governo: “Non si faccia nessun passo indietro, tutti noi ci mettiamo la faccia senza nasconderci dietro a un dito”.

Lombardo: “No lezioni di moralità”

Per Sud chiama Nord ha parlato Giuseppe Lombardo: “Non accetto lezioni di moralità da nessuno, siamo davanti ad un pregiudizio politico e non sostanziale. Finanziare un impianto intermedio per la lavorazione dei rifiuti è forse una ‘mancia’?”. Lombardo ha poi risposto a chi ha sottolineato che le variazioni di bilancio non dovrebbero prevedere nuovi capitoli di spesa ma l’aumento di quelli già esistenti: “Un tecnicismo…, così facendo si arriverebbe a fine anno con un avanzo di amministrazione pari ad un miliardo. Se ci sono nuove risorse in bilancio è giusto spenderle”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI