PALERMO – Una lunga riunione per affrontare nodi politici, come l’irrisolta questione delle candidature alle elezioni di secondo grado nelle ex Province e la tenuta del centrodestra su alcuni provvedimenti in discussione all’Ars, ma soprattutto per illustrare la manovrina che il governo sta mettendo a punto. Il vertice di maggioranza iniziato nel pomeriggio di lunedì è andato avanti per quattro ore.
I presenti al vertice di maggioranza
A Palazzo d’Orleans c’erano il governatore Renato Schifani e l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e i partiti di maggioranza. Tra i big anche i leader della Dc, Totò Cuffaro, e di Noi moderati, Saverio Romano. I presenti, per prima cosa, hanno dovuto prendere atto della decisione del governo di non dare spazio a ‘norme-mancia’ che finanzino i desiderata dei deputati. Se ne riparlerà nel successivo assestamento di bilancio, che potrebbe arrivare in piena estate.
Manovra da 46 milioni di euro
La manovrina, che in alcuni suoi contenuti era stata anticipata da LiveSicilia sabato 22 marzo, movimenterà complessivamente 46 milioni di euro. Confermate le indiscrezioni sugli interventi in favore della sanità privata convenzionata e per il contrasto al caro-voli.

Quindici milioni alla sanità privata
Le misure per i laboratori d’analisi e altre strutture specialistiche, in allarme dopo l’introduzione nuovo nomenclatore tariffario con i tagli ai rimborsi delle prestazioni, prevedono un intervento da 15 milioni di euro. Soltanto dieci, però, andranno all’incremento delle tariffe presenti nel nomenclatore. Soldi comunque subordinati al via libera del governo nazionale ad una deroga ai vincoli del piano di rientro dal disavanzo. Quel semaforo verde non è ancora scattato ma le notizie provenienti da Palazzo d’Orleans hanno comunque riportato un po’ di serenità nel settore.
“Lo stanziamento di ulteriori somme consente il mantenimento degli attuali standard assistenziali senza alcuna riduzione del numero delle prestazioni”, ha commentato il presidente regionale di Confcommercio Salute, sanità e cura Luigi Marano.
Gli altri cinque milioni di euro saranno destinati all’incremento delle tariffe per le prestazioni di medicina fisica e riabilitativa, ferme ai livelli del 2002. La “rivalutazione economica” che la Regione intende attuare sarà del 7% in più.
La lotta al caro-voli
Confermati i sei milioni di euro per l’azzeramento dell’addizionale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sui voli in partenza dagli aeroporti minori della Sicilia: l’imposta vale 6,5 euro per ogni biglietto. La Regione prova così ad incentivare il traffico su Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria.
Fondo per la ricerca di nuovi mercati
Tra le misure illustrate da Schifani ai capigruppo e ai leader dei partiti di centrodestra c’è poi l’istituzione di un fondo da cinque milioni di euro per consentire alle pmi siciliane di andare alla ricerca di nuovi mercati. È l’intervento anti-dazi annunciato dal governatore in diverse occasioni. La Regione prova così a rassicurare l’export siciliano davanti alle minacce di nuovi balzelli per le merci in entrata negli Usa.
Lotta alla povertà
Nella manovrina, che secondo il timing stabilito a Palazzo d’Orleans dovrebbe vedere la luce tra fine aprile e i primi giorni di maggio, anche un intervento di contrasto alla povertà. Si tratta del finanziamento di una norma contenuta nella legge che fu approvata dall’Ars nel 2021. Cinque milioni per le “misure d’intervento straordinario per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare”.
L’intervento era stato chiesto a gran voce dal presidente della Comunità di Sant’Egidio Catania, Emiliano Abramo, alla vigilia di Natale. Consentirà la distribuzione di pasti e generi alimentari da parte degli enti del terzo settore.
Sette milioni per due impianti rifiuti a Messina
Altri 7,1 milioni di euro sono previsti per il cofinanziamento di due impianti di trattamento della frazione umida e dei rifiuti urbani di carta e cartone a Messina. Si tratta di due progetti Pnrr per 37 milioni di euro considerati “strategici” per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Un intervento che va a rafforzare ulteriormente l’asse tra Schifani e Cateno De Luca ma che ha fatto storcere il naso a molti presenti alla riunione di Palazzo d’Orleans. Stesso effetto per l’annunciata riformulazione della norma sul prestito d’onore agli studenti universitari, sul quale c’è stato un cambio di direzione rispetto alla legge approvata.
Soldi per le emergenze maltempo
In elenco anche tre milioni di euro per gli interventi conseguenti agli stati di crisi o di emergenza proclamati dopo eccezionali ondate di maltempo. Due milioni integreranno il fondo già esistente presso il dipartimento di Protezione civile, la restante parte costituirà una riserva analoga presso il dipartimento regionale Tecnico.
Fondi per la Via
Cinque milioni di euro, infine, saranno destinati ad un fondo per la redazione delle Valutazioni di impatto ambientale. L’obiettivo è quello di lasciarsi sfuggire le risorse della politica di coesione soprattutto per quanto riguarda l’impiantistica dei rifiuti.