Dall'università agli affari con i boss | Ecco chi è l'avvocato Marcatajo - Live Sicilia

Dall’università agli affari con i boss | Ecco chi è l’avvocato Marcatajo

Da sinistra Francesco Cuccio e Marcello Marcatajo

Le indagini della Polizia valutaria sono uno spartiacque nella vita del noto civilista palermitano, che alle microspie ha rassegnato le tappe della sua carriera. La precisazione dell'ateneo.

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PALERMO – Da giovane giurista a mente economica dei boss. Marcello Marcatajo, 69 anni, fino all’arresto di ieri si era guadagnato un posto di rilievo nella buona borghesia palermitana. Fino a ieri, appunto.

Le indagini della Polizia valutaria sono uno spartiacque nella vita dell’avvocato civilista che alle microspie ha rassegnato le tappe della sua carriera. Una carriera iniziata nel mondo universitario e approdata agli affari con la famiglia mafiosa dei Graziano. Marcatajo raccontava gli anni in cui “io ero… nel 1973, settantadue assistente all’Università… di Diritto civile… con incarico annuale perché ero in supplenza di Piersanti Mattarella che… ogni anno faceva l’aspettativa per mandato parlamentare… pagavano poco…”. Nel corso della sua carriera accademica avrebbe incrociato concorrenti che di strada ne hanno fatta parecchia: “… ci fu un episodio per cui dovevamo avere un posto in pubblico e un posto… a concorso in privato… bene pensò la Facoltà di darlo uno a La Loggia e uno a Vizzini, io mi incazzai moltissimo perché… non erano presenti nella facoltà cioè entrarono direttamente… non è che fecero borsa… internato…”.

A quel punto l’avvocato capì che era meglio cercare di guadagnarsi una posizione in un ente pubblico: “… e allora feci due concorsi l’avvocato dell’Enel… e Inps, vengo ammesso a quello dell’Enel riesco a… fare capire che sarei entrato solo se avevo Palermo perché ne Catania ne Roma… e riesco… a pari merito con uno che era di Catania… e vado all’Enel dove e… faccio l’avvocato… elenco speciale, rappresento e difendo in mezza Sicilia, mi diverto e… ogni qualvolta si prospettava la possibilità di un buono avanzamento era sempre o Venezia… o Genova e io alzavo la sbarra chi vuole… mi passi avanti, ho fatto una carriera non eccezionale a quarantanove, cinquant’anni non mi sento dire che o con le buone… o con le cattive io servivo a Roma”.

Stare a Roma, però, era costoso e dispendioso in termini di impegno. E così Marcatajo fece un passo indietro: “Io preferisco appoggiarmi nello studio di mio fratello, guadagnare…. all’epoca erano milioni, un milione e mezzo e campare a cento metri da casa e non fare lo zingaro… … che rientra poi il venerdì notte e… riparte… la domenica sera e…”.  

Negli ultimi anni era diventato presidente dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo, quando il presidente della Provincia era Francesco Musotto, e poi consigliere delegato del sindaco Leoluca Orlando nel Cda dell’Acquedotto consortile del Biviere. Incarico da cui poi si dimise. Le indagini della finanza ora lo piazzano al vertice di una serie di affari – alcuni scoperti, molti ancora da scoprire – targati Cosa nostra.

La precisazione dell’ateneo

L’università di Palermo precisa che “Marcello Marcatajo ha prestato servizio quale assistente incaricato presso la cattedra di Diritto Civile II della facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo tra il 1971 e il 1974 su proposta del professor Giovanni Criscuoli. In tale periodo Marcatajo ha altresì sostituito Criscuoli nei periodi di congedo di quest’ultimo e non il professor Piersanti Mattarella come erroneamente riportato da alcuni organi di informazione”.


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