PALERMO- I sorrisi di Margaret ed Emanuela accoglievano ogni giorni i pazienti e i loro familiari. Dietro al bancone della reception di una Rsa di Lentini, nel Siracusano, non c’erano soltanto due colleghe, ma due amiche che condividevano lavoro, speranze e sogni. Tra quelli di Margaret Spada c’era quello di sottoporsi a un intervento per ritoccare il naso, ne avrebbe parlato da tempo. Ma da Roma, luogo prescelto, non è più tornata.
Una foto di Margaret all’ingresso
Si sarebbe sentita male – secondo le prime ricostruzioni – dopo l’anestesia locale, somministrata in uno studio privato nella zona dell’Eur. E’ morta dopo quattro giorni di agonia in ospedale, dove era stata trasportata in condizioni gravissime. Da quel giorno, nella struttura sanitaria dove la ragazza lavorava, le lacrime non si fermano. I colleghi hanno appeso una sua fotografia, proprio vicino alla sua postazione.
“Sempre fianco a fianco”
“Vedere questa sedia vuota è straziante – dice Emanuela, non nascondendo la commozione -. Da più di un anno trascorrevamo le giornate fianco a fianco, era un piacere stare con lei perché era una ragazza dolcissima. Quello che è successo è assurdo, non ci sembra vero. E Margaret manca tantissimo a tutti”.
La collega racconta gli ultimi giorni prima della partenza per la Capitale, dove la 22enne si è recata con il fidanzato Salvatore. “Era molto serena, felicissima di questo viaggio che le avrebbe permesso di esaudire il suo desiderio. Non vedeva l’ora. Ci siamo sentite anche tramite i messaggi sul cellulare, era tranquilla e voleva tornare quanto prima a casa e al lavoro, da cui non si era mai assentata”.
“Era sempre presente – prosegue – non aveva mai chiesto giorni per malattia o permessi. Una grande lavoratrice. E stava bene, non mi aveva mai parlato di problemi di salute o patologie particolari, quindi vogliamo tutti sapere cosa è successo e speriamo sia fatta giustizia”.
Margaret amava il suo lavoro
Margaret amava il suo lavoro e sui social condivideva i momenti che non voleva dimenticare. Come nel caso di una lettera, con tanto di regali, lasciati per lei dalle nipotine di un paziente: “Sono venute ogni giorno per due mesi a trovare qui il nonno – scriveva la ragazza mostrando quei doni speciali – e sono state sempre con me. Vi porterò sempre nel cuore, bimbe mie”.
Una sensibilità che Emanuela conferma: “Faceva tutto con immenso amore, aveva una dedizione particolare. Una ragazza con la testa sulle spalle, che aveva semplicemente dei sogni, come tutti. Ci auguriamo emerga la verità su quello che è accaduto. Convivere con la sua assenza è terribile, Margaret non doveva lasciarci così”.