Mari e venti, in arrivo |una tempesta di maestrale e ponente - Live Sicilia

Mari e venti, in arrivo |una tempesta di maestrale e ponente

La cartina dei venti che nei prossimi giorni imperverseranno sulla parte meridionale dell'Italia

A partire da oggi una tempesta di maestrale e ponente sferzerà i Canali delle isole maggiori, Sicilia compresa, rendendo i mari molto agitati. Attesi venti a 120 km/h.

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PALERMO – L’ingresso delle masse d’aria molto fredde, di lontane origine artiche, fino al cuore del bacino centrale del Mediterraneo, produrrà molto instabilità, favorendo lo sviluppo di una profonda ciclogenesi sui mar che circondano l’Italia, con un minimo barico pronto a scivolare sotto i 986-985 hpa. Sul cuore del Mediterraneo si verrà a costruire una profonda circolazione depressionaria che tenderà ad inasprire sensibilmente il “gradiente barico orizzontale”, specie sui mari che circondano le isole maggiori, dove il fitto addensamento delle isobare darà origine a forti venti burrascosi di ponente e maestrale, con raffiche capaci di oltrepassare la soglia dei 100 km/h (localmente anche più nei tratti meglio esposti delle coste sarde meridionali), fra il mar di Sardegna, il Canale di Sardegna, il Canale di Sicilia e la parte più meridionale del basso Tirreno. Ma ora andiamo con ordine e analizziamo l’evoluzione sinottica che determinerà l’avvento di queste nuove intense burrasche tra Sardegna e Sicilia. Come abbiamo già avuto modo di spiegare negli articoli precedenti, la presenza di un robusto promontorio anticiclonico di blocco in pieno nord Atlantico, con massimi barici a ridosso dell’Islanda, ben supportato da una vasta anomalia negativa nella tropopausa che si prolunga fino allo Stretto di Danimarca e alle coste della Groenlandia orientale, sta favorendo la discesa di un grosso blocco di aria molto fredda, attualmente posizionato al traverso delle Isole Britanniche e del mar del Nord, in direzione della Francia e della Spagna settentrionale, dove entro domani si verificheranno delle nevicate fino a quote collinari sulla Cordigliera Cantabrica e le province Basche.

Ebbene, queste blocco di aria molto fredda, di lontane origini polari, nella giornata di domani, muovendosi lungo una direttrice Nord-Sud, una volta raggiunte le coste atlantiche francesi, il golfo di Biscaglia e la Spagna settentrionale, tenderà ad interagire con le masse d’aria decisamente più miti e molto umide, di matrice oceanica, dai quadranti occidentali, in scorrimento lungo il margine più meridionale di questa grande anomalia negativa nella tropopausa centrata in pieno oceano. Peraltro in alta quota, tra il Portogallo meridionale, il sud della Spagna e Gibilterra, scorrerà un “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”) che favorirà un incremento dello “Shear” del vento e della vorticità positiva, fra la Spagna centro-meridionale e le Baleari. Al contempo, le masse fredde artiche provenienti da Nord e N-NE, entrando a contatto con l’aria più mite e umida, d’origine atlantica, genereranno un sensibile rinvigorimento del “gradiente termico orizzontale” nei bassi strati e il “gradiente di geopotenziale” in alta quota tra la Francia, la Spagna e l’area mediterranea, incentivando lo sviluppo di un’area “baroclina” con la conseguente formazione di una giovane ciclogenesi sul Mediterraneo centro-occidentale, in sensibile approfondimento nell’area compresa fra il golfo del Leone e le Baleari.

Questa giovane ciclogenesi andrà velocemente ad approfondirsi, cominciando a prendere un grande sviluppo visto che verrà costantemente alimentata, lungo il suo lato più occidentale, da un flusso di masse d’aria molto fredde, artico marittime, in sfondamento dal Rodano verso il mar e Canale di Sardegna, dove si attiveranno impetuosi venti di maestrale. La presenza di un consistente “forcing” in quota, assieme al brusco ingresso delle fredde masse d’aria artico marittime dal Rodano tramite un impetuoso vento di “mistral” che si dipanerà dal golfo del Leone, già nel corso della serata di domani metteranno su l’ambiente adatto per la costruzione di una intensa ciclogenesi fra le Baleari e il mar di Sardegna. L’irruzione fredda ad ovest della circolazione depressionaria, in fase di strutturazione nei medi e bassi strati, agevolerà un notevole approfondimento del minimo barico al suolo, che già nella nottata fra domani e giovedì scivolerà al di sotto dei 990-988 hpa, cominciando a progredire verso la Sardegna, per muoversi successivamente in direzione del medio-basso Tirreno nel corso della mattinata di giovedì. Sarà proprio quella di giovedì la giornata più critica per quel che concerne lo stato dei mari e dei venti. Difatti, la costante alimentazione fredda in uscita dal Rodano e i forti venti di “mistral”, che segnano l’ingresso sul “mare Nostrum” della parte più consistente dell’aria fredda che nelle 48 antecedenti si era versata sulla Francia, approfondiranno sensibilmente la ciclogenesi. Questa si trasformerà in un sistema depressionario piuttosto profondo, con un minimo barico sotto i 987-986 hpa che tenderà a rinvigorire in modo notevole il “gradiente barico orizzontale” (sensibile infittimento delle isobare) sui mari che circondano l’Italia, con la conseguente attivazione di una ventilazione ben oltre la soglia d’attenzione sui canali che circondano le nostre isole maggiori.

Qui con molta probabilità si attiveranno vere e proprie bufere di maestrale (raffiche fino a 100-120 km/h) che causeranno un sensibile rinvigorimento del moto ondoso (mari da agitati a molto agitati fino a localmente grossi) e l’interruzione dei collegamenti marittimi con le isole minori. Una parte dell’aria fredda riuscirà a sprofondare fin sull’entroterra nord-africano, causando un brusco calo delle temperature fino al nord della Libia. Già dalla prima mattinata di giovedì 14 Marzo, con lo spostamento del profondo minimo barico e dell’annesso sistema frontale carico di rovesci e fenomeni temporaleschi verso il medio-basso Tirreno, le prime severe burrasche da ovest-nord ovest e nord ovest, in uscita dal delta del Rodano, si apriranno a ventaglio sul Mediterraneo, propagandosi molto rapidamente verso il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, per poi piegare più verso ovest-nord ovest e ovest a ridosso dell’omonima isola, penetrando attraverso sostenute burrasche dai quadranti occidentali in direzione del Canale di Sicilia e del settore più occidentale del basso Tirreno.

L’impetuosa maestrale che investirà i Canali attorno le isole maggiori. Nel corso della giornata di giovedì, fra pomeriggio e sera, grazie al graduale spostamento della profonda ciclogenesi sulle coste dell’alta Campania e alla traslazione dei massimi di “gradiente barico” in prossimità del Canale di Sicilia (con un fitto addensamento di isobare fra la Sicilia e le coste tunisine), le intense burrasche da ovest-nord ovest cominceranno a spingersi sul Canale di Sicilia, interessando anche il basso Tirreno e la Sicilia, pronta ad essere sferzata da forti correnti occidentali che diverranno particolarmente impetuose fra il trapanese, il palermitano, il messinese e il litorale agrigentino, dove si potranno misurare picchi di oltre i 70-80 km/h (localmente anche più sui litorali della Sicilia occidentale). Ma i venti più intensi investiranno il mar di Sardegna, il Canale di Sardegna e il Canale di Sicilia, li dove per buona parte del giorno il furioso vento di maestrale spirerà oltre forza 8-9 della scala Beaufort, con raffiche in grado di toccare i 100-120 km/h sulle coste più meridionali del cagliaritano (in particolare nell’area di Capo Carbonara) e sull’isola di Pantelleria. Fra la serata e la nottata successiva i forti venti da ovest e ovest-nord ovest che investiranno la Sicilia e il basso Tirreno si sposteranno sullo Ionio e lungo il mar Libico, dove si alzeranno delle burrasche che daranno molto fastidio alla navigazione marittima. Per vedere una sensibile attenuazione della sostenuta ventilazione bisognerà attendere fino alla tarda mattinata di venerdì 15, allorquando il profondo vortice depressionario e l’annesso sistema frontale si saranno spostati verso il nord della Grecia e la Macedonia, allentando il “gradiente barico orizzontale” sui mari che circondano le nostre due isole maggiori.

Mari da agitati a molto agitati, fino a localmente grossi i Canali attorno le isole maggiori. I fortissimi venti di maestrale e ponente che giovedì 14 investiranno i mari e i Canali attorno Sardegna e Sicilia provocheranno un rapido incremento del moto ondoso, sollevando un imponente moto ondoso, molto insidioso per la navigazione marittima. Già nella nottata fra domani e giovedì, quando dal Rodano inizieranno ad affluire le prime burrasche da nord ovest, il mar di Corsica, mar di Sardegna, ed in seguito pure il Canale di Sardegna, passeranno da molto mossi (forza 4) ad agitati (forza 5), fino a molto agitati (forza 6) a largo. Ma giovedì 14, quando le intense burrasche si propagheranno al Canale di Sicilia e al basso Tirreno in serata, presentando un “Fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto esteso, il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, e in seguito pure il Canale di Sicilia, diverranno molto agitati (forza 6), fino a localmente grossi (forza 7) a largo, in particolare nel tratto antistante le coste occidentali della Sardegna e le coste settentrionali dell’Algeria orientale e la Tunisia.

Proprio qui i venti davvero impetuosi, che potranno superare forza 9 sulla scala Beaufort (come intensità media), alzeranno delle onde di “mare vivo” davvero alte, che oltrepasseranno i 5.0-6.0 metri, con “Run-Up” di gran lunga superiori. L’esteso “Fetch”, dal golfo del Leone fino alle coste algerine e tunisine, favorirà la formazione di onde ripide e molto insidiose per la navigazione marittima, pronte ad estendersi dal pomeriggio al Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, dove il mare diverrà molto agitato (forza 6), con onde che supereranno i 4.0-5.0 metri di altezza. Mareggiate di una certa intensità sono attese sulle coste sud-occidentali della Sardegna, in particolare sulle coste occidentali delle isole di San Pietro e Sant’Antioco, e dal pomeriggio pure sulle coste della Sicilia occidentale. Il moto ondoso, piuttosto sostenuto, determinerà anche l’interruzione dei collegamenti marittimi tra Trapani e Pantelleria e fra Poto Empedocle e le isole Pelagie. Collegamenti che dovrebbero ripristinarsi non prima del weekend, non appena le acque del Canale di Sicilia si saranno calmate dopo il transito di questa forte burrasca. Da notare come gran parte delle onde prodotte dalla maestralata, in uscita dal golfo del Leone, dopo aver attraversato mar di Corsica e mar di Sardegna, tendano a spingersi verso le coste dell’Algeria orientale e del nord della Tunisia, dove, fra domani pomeriggio e la mattinata di venerdì, sono attese consistenti mareggiate, specie nel tratto compreso fra Bejaia e Biserta. In questa tratto di costa l’impeto dei marosi sarà tale da produrre persino dei danni nelle aree già esposte al fenomeno dell’erosione costiera. Il moto ondoso, nel pomeriggio/sera, aumenterà anche sul basso Tirreno e sullo Ionio, che diverranno agitati (forza 5) fino a localmente molto agitati (forza 6) a largo, con onde che raggiungeranno i 3.0-4.0 metri. (meteoweb.eu)


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