CATANIA – Finale in crescendo alla festa nazionale dell’Unità. Sabato con pieno alla Villa Bellini di Catania. In attesa dell’intervento del premier previsto per oggi pomeriggio, ci pensa il ministro Maria Elena Boschi a preparargli la piazza. Le sedie vuote restano una macchia dei giorni scorsi. Ma quella di ieri, tutta dedicata alle ragioni del sì al referendum costituzionale, il main theme della kermesse democratica, disegna un’altra traiettoria in termini di partecipazione. C’è curiosità per la presenza della ministra dei Rapporti con il Parlamento, lo si percepisce subito. E non solo tra simpatizzanti dem e la cosiddetta gente comune. Anche gli amministratori di area centrosinistra locali sono lì a scrutare uno dei volti simbolo dell’attivismo renziano.
“Non c’è un piano alternativo: o vince il sì o la situazione resterà tale e quale a quella che conosciamo”. Pone l’aut aut la ministra intervenendo dal palco centrale. Ma gli applausi sono timidi. Raccoglie di più il presidente della commissione affari costituzionali del Senato. E non solo perché Anna Finocchiaro sia di casa a Catania, ma anche perché dà prova di conoscere bene le parole chiave per arrivare al cuore, se non al ventre, del popolo storico della festa dell’Unità: “Questa riforma è coerente con il programma del ’96 dell’Ulivo, con la bozza-Violante e con le indicazioni del presidente Giorgio Napolitano”. Intanto Manuele Fiano, dalla sua poltrona, accenna un sì con la testa.
Ma il flusso di presenze alla Villa Bellini era iniziato prima, molto prima, già nel pomeriggio. Quando tra gli stand si sono incrociati due tipi umani assai differenti tra loro: i giovani provenienti da tutta Italia che avevano partecipato poco prima alla classedem con la Boschi e gli ex Articolo 4 della provincia di Catania. La mobilitazione è partita da Luca Sammartino e Valeria Sudano. Una schiera di sindaci, possibili candidati alle prossime amministrative e consiglieri comunali. Sul palco c’è stavolta la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ribadito le ragioni storiche che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea: “È importante ispirarsi ad Altiero Spinelli ed è importante dare seguito al suo disegno cioe’ la federazione: non un ideale a cui ispirarsi, ma una federazione capace di fare e di agire”.
Le presenze sono quasi tutte, però, a favore di Lorenzo Guerini. Non fosse altro che tra il vicesegretario del Pd e il deputato Ars Sammartino l’intesa pare d’acciaio. Per la cronaca, incontrando i giornalisti Guerini ha ribadito la disponibilità del Pd a riaprire il dibattito sulla legge elettorale: “Io credo che l’Italicum sia una buona legge – ha detto – Ma se nel quadro delle forze politiche e poi anche nell’atteggiamento delle forze presenti in Parlamento c’è la volontà di intervenire sul tema non ci sottrarremo alla nostra responsabilità”.