L’arresto è del 9 novembre scorso, ma è stato reso noto oggi. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo erano di perlustrazione. Si sono insospettiti per la presenza di un’imbarcazione al largo di Marsala, in provincia di Trapani, nonostante le condizioni difficili del mare. C’era maltempo quel giorno. A guidarla non c’era uno qualunque, ma un militare della guardia costiera in servizio a Palermo.
L’imbarcazione è stata perquisita. A bordo c’era una tonnellata e mezzo di sigarette di contrabbando di marca “Pine blue” e “Royals” importate illecitamente dal Nord Africa. Una volta piazzata nel mercato di contrabbando le “bionde” avrebbero fruttato oltre 150.000.
In carcere è finito Bartolomeo Bertuglia, 53 anni di Campobello di Mazara, sottufficiale imbarcato su una motovedetta. Il fermo, su richiesta della procura di Marsala, è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari Francesco Parrinello. Adesso si indaga per capire se già in passato aveva sfruttato il suo ruolo per i traffici illeciti.
“Il contrabbando di sigarette produce un danno erariale rilevante: “Si stima che ogni anno le perdite per le casse dello Stato italiano tra Iva e accise – spiega il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-fianzniaria – si aggirino tra i 700 e gli 800 milioni di euro e siano addirittura circa 10 miliardi a livello dell’Unione Europea”.
Altrettanto gravi sono i rischi per la salute dei consumatori: “Le marche sequestrate rientrano, tra le cosiddette ‘cheap white’, cioè sigarette prodotte legalmente in alcuni Paesi dell’Europa dell’Est e del medio Oriente, non ammesse però per la vendita all’interno dell’Unione europea proprio perché non rispettano gli standard di sicurezza minimi richiesti dalla normativa comunitaria”.