Palermo, sigarette, fame e paura: "Sono in fuga, temo per la mia vita"

Sigarette, fame e paura: “Sono in fuga, temo per la mia vita”

La drammatica denuncia agli atti del blitz
IL RETROSCENA
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PALERMO – “Giovà domani domani sono per te… Merit, Chesterfield e Regina”, diceva Giampiero Mattiolo ad uno dei tanti clienti delle sigarette di contrabbando. Mattiolo è stato arrestato nella notte, assieme ad altre dieci persone.

Nei depositi in corso dei Mille a Palermo o in via del Dalmata a Carini arrivavano quintali di sigarette comprate al mercato nero di Napoli.

Ad aiutare i pm e i finanzieri del Gruppo Palermo è stato uno dei tanti venditori ambulanti di sigarette.

“Volevo cambiare vita ma considerato che non riuscivo a trovare lavoro – ha raccontato -, non riuscivo neanche ad avere di che mangiare sono tornato da Giampiero ottenuto di ritornare a lavorare per lui”. Guadagnava 200 euro a settimana. Tutto filava liscio, poi qualcosa è andata storta.

Fame e paura. L’uomo ha temuto per la sua vita: “Al momento sono in fuga perché a causa di un sequestro che ho subito dalla polizia… ora mi stanno cercando perché non hanno creduto al sequestro e quindi temo per la mia incolumità”.

Il suo racconto ha puntellato una ricostruzione già dettagliata. I finanzieri hanno pedinato i corriere della droga. Prima organizzavano i viaggi al volante di auto prese a noleggio. Poi hanno iniziato ad andare in pullman.


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