Martina Rossi morta a vent'anni, la condanna e la 'beffa'

Martina Rossi morta a vent’anni, la condanna e la ‘beffa’

Si allontana il carcere per i condannati.
SI ALLONTANA IL CARCERE
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Per qualcuno che ha seguito la vicenda, anche se siamo nella piena e intangibile legittimità dei comportamenti, potrebbe suonare come una ‘beffa’ in calce a una storia tragica. Chiederanno l’affidamento ai servizi sociali Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i due trentenni condannati anche in Cassazione a tre anni per la tentata violenza sessuale a Martina Rossi, la studentessa 20enne morta precipitando dalla terrazza di una camera d’albergo, a Palma di Maiorca. Ieri è stato loro notificato il decreto che prevede la sospensione della pena in attesa che venga stabilita la modalità di espiazione della condanna. Una modalità riportata dai media che, per quanto corretta e perfino comprensibile, potrebbe suonare davvero come beffarda a chi ha patito per lo strazio di una ragazza e per il dolore dei suoi genitori.

Escluso il carcere

“Ora abbiamo 30 giorni per la richiesta dell’affidamento ai servizi sociali”, ha spiegato un difensore di Vanneschi, l’avvocato Stefano Buricchi, ripresa dall’Ansa. “Il decreto è arrivato con estrema puntualità – commenta Buricchi – dal momento che la Cassazione lo manda alla procura generale competente per poi girarlo a quella di Arezzo e a sua volta al domicilio dell’assistito, in questo caso presso gli studi legali. Ora abbiamo 30 giorni per la richiesta dell’affidamento ai servizi sociali, un provvedimento, per fare un esempio eclatante, del tutto simile a quello scelto anni fa da Silvio Berlusconi”. Sulla possibilità di scontare un anno di carcere propedeutico ai servizi sociali, cosi come ipotizzato, l’avvocato Buricchi è stato categorico: “E’ escluso categoricamente come riportato sul decreto che sospende la pena. L’affidamento in prova ai servizi sociali è la misura che farà poi espiare loro la condanna”. Questa, dunque l’agenzia che riporta le parole delle difesa.

Le parole del padre

E poi ci sono le parole di Bruno Rossi, le parole del papà di Martina: “Di tenerli in galera non mi interessa, quello che importa è che giustizia sia stata fatta e che l’immagine di mia figlia sia stata ripulita. La storia però non finisce qui visto che a Genova è in corso il processo per gli amici di Albertoni e Vanneschi, che erano con loro in Spagna e che hanno raccontato un sacco di bugie”.


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