MASCALUCIA – Prima edizione del Presepe Vivente tra arte, luoghi incantevoli e protagonisti noti del mondo del volontariato e della protezione civile.
Accompagnato sin dalla presentazione del progetto dal claim “Luce per illuminare le genti”, il Presepe ha rappresentato la Cometa che ha portato l’annuncio del Natale nel tempo e nei luoghi spesso indifferenti della quotidianità.
La location
Articolandosi lungo i viali del grande Parco Trinità-Manenti, la visita del Presepe ha previsto un percorso predefinito: un’iniziale scalata verso la parte più alta della villa, ha condotto il numeroso pubblico (circa 3000 visite) di allontanarsi lentamente dal tipico scenario cittadino per immergersi gradatamente nelle atmosfere di un antico borgo, anticipate da odori, luci e suoni via via sempre più distinti.
Ed eccoci così all’ingresso del borgo: le “conche” dislocate lungo il selciato scaldavano la vita di tutti i figuranti, ognuno affaccendato nelle mansioni tipiche del proprio lavoro. Così, mentre il fornaio cuoceva il pane, gli operai della taverna offrivano un bicchiere di buon vino ai visitatori.
E che dire dei soldati romani, con i loro scudi prodotti ex-novo dai volontari del Comitato San Vito, organizzatore e promotore dell’evento? Con il loro incedere solenne e maestoso, le milizie marciavano lungo il percorso vigilando sulla sicurezza del villaggio, concedendosi altresì agli obiettivi dei passanti per i canonici selfie di rito.
Il percorso
Procedendo lungo il percorso, cercando di dribblare i pastorelli impegnati nei loro giochi all’aperto ed il viavai di viandanti, si arrivava alla Corte di Erode, che fieramente seduto sul suo ridondante trono godeva delle danze sfrenate delle odalische che si esibivano nella sua sfarzosa dimora. Un’altra serie di scale conduceva ad un’altra area operaia di questo borgo: qui, mentre i macellai lavoravano e cuocevano le carni offrendole ai passanti, i fabbri battevano il ferro per eseguire le loro sculture.
Era presente perfino una pittrice, che dipingeva sapientemente le sue tele, mentre Ofelia, lasimpaticissima veggente, leggeva la mano dei presenti dispensando buoni auspici per tutti.
Passando innanzi alla casette delle tessitrici e ad un piccolo caseificio, si avviava la discesa verso la capanna della Natività, dove la Sacra Famiglia presentava al mondo il Bambinello. Nella sacra capanna, completata dall’immancabile presenza del bue e dell’asinello, anche San Francesco: un inedito cammeo che ha reso onore all’autore del primo presepe della storia.
A completare il quadro, la ricca capanna dei Re Magi, dalla quale partivano i pellegrinaggi di questi antichi viaggiatori che, una volta ogni ora, attraversando l’intero percorso del Presepe, raggiungevano la grotta per porgere i loro omaggi al Bambinello.
Un’iniziativa riuscita e coinvolgente, che ha reso il Presepe Vivente di Mascalucia, sin dalla sua primissima edizione un appuntamento cult per tutti gli amanti di queste rappresentazioni, che già assaporano la probabile riconferma del prossimo anno. Un successo di squadra che il Comitato San Vito condivide con l’Associazione Culturale MascaluciaDoc, con l’Ars, con i volontari mascalucesi che hanno prestato la loro opera per la realizzazione delle scene e per l’interpretazione dei personaggi e con le aziende del territorio che hanno sostenuto finanziariamente l’intera iniziativa.