Maturità, prima prova |Tra ansie e pronostici - Live Sicilia

Maturità, prima prova |Tra ansie e pronostici

Sospiro di sollievo al termine della prova scritta d'italiano. Ma dura solo pochi minuti, domani c'è il secondo test.

Liceo Marchesi di Mascalucia
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CATANIA – Settimana rovente, a prescindere dal clima, per un gran numero di diciottenni italiani. Il 20 Giugno sono iniziate le prove che compongono gli esami di maturità: quelle scritte si chiuderanno il 25. La prima giornata, al Liceo Classico Concetto Marchesi di Mascalucia, inizia alle 7.30 fra tanti capannelli di studenti. I genitori restano ai margini, più trepidanti dei figli: c’è l’apprensione, ma l’animo dei 18 anni sa reggerla. “Tutto sommato abbiamo dormito bene, nell’attesa”, scherzano due allieve, ipotizzando come sempre in questi casi: “I temi? Ci aspettiamo qualcosa sull’immigrazione; poi una figura storica della quale forse si dovrà parlare pensiamo sarà la senatrice Liliana Segre”. Una delle future maturande compie gli anni giusto in questo primo giorno d’esami. Ha nel cassetto idee giornalistiche e vorrebbe saperne di più, intanto guarda all’università: “Penso di iscrivermi alla facoltà di Lingue”, afferma con entusiasmo, in mezzo agli auguri di tutti.

All’orario fissato la scolaresca si riversa rapidamente oltre i cancelli, facendo ressa all’ingresso: la prova inizierà alle 9 in punto. Restano alcuni genitori: tra loro la preoccupazione non tocca tanto il momento presente (dati MIUR del 2017 indicano addirittura col 99,7% la quota di maturandi promossi) quanto gli anni a venire e la formazione professionale, la necessità di andarsene dall’Italia per aver riconosciuti i giusti meriti. “Ho un figlio che si è laureato in Scozia: subito dopo ha fatto uno stage di 40 giorni per il quale ha ricevuto 12mila sterline [13.676 Euro, n.d.r.]. L’altro mio figlio, che oggi è sotto esame, andrà all’università a Londra”: a parlare è un padre cinquantenne seriamente preoccupato, consapevole dell’esodo sempre più massivo delle ultime generazioni.

Non mancano, nell’aria, le voci comuni in casi analoghi: quelli di persone che avrebbero pensato di influenzare i professori in commissione, cercato informazioni su di loro. Alle 15.30 escono gli ultimi esaminandi, il cui sorriso sembra compensare la stanchezza pure evidente. “Poco più di un compito in classe”, sorride uno. “Ma che dici!”, lo rimbecca un compagno, che coglie l’occasione per farci notare una mancanza organizzativa: “Malgrado gli orari fissati abbiamo iniziato con mezz’ora di ritardo, il materiale non era pronto. Tuttavia il tempo fissato è stato lo stesso”. Una compagna gli fa eco: “In qualche modo qualcuno era riuscito a indovinare un paio dei temi assegnati: io ho scelto quello di attualità, non è stato difficile: più complesso scegliere fra tante possibilità”.

Un altro padre, dall’aspetto adesso alquanto sollevato, osserva: “Certo che se a scuola si dedicasse più tempo allo studio del presente, i ragazzi sarebbero anche più preparati alla vita!”. Ma si connettono al presente attuale, con uno sguardo alla storia, le sei tracce. L’esercitazione di analisi testuale si è svolta su un brano de Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani, opera fatalmente legata alle persecuzioni razziali italiane. I sei saggi brevi (chiamati più familiarmente temi) hanno spaziato dall’arte alla scienza, toccando tematiche quali solitudine, creatività, propaganda, clonazione ed etica, cooperazione internazionale. Per concludersi col concetto di uguaglianza sociale così come sancito dalla Costituzione italiana. Ed è così che i primi nati del XXI secolo si preparano, per il primo giorno d’estate, a superare la seconda prova: greco al Liceo Classico, matematica allo Scientifico.


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