Maxi furto alla "Guess"| Ladri fuggono con 600mila euro - Live Sicilia

Maxi furto alla “Guess”| Ladri fuggono con 600mila euro

Trecentomila euro di merce è stata trafugata alla Guess, mentre dall'oreficeria Nicolini i malviventi sono riusciti a portare via settantamila euro in contanti e duecentotrentamila euro in preziosi. I ladri hanno disattivato, in entrambi i casi, i sistemi d'allarme.

PALERMO – Due maxi furti sono stati messi a segno stanotte a Palermo. I ladri sono entrati in azione in via Roma, in pieno centro città e in corso Calatafimi, passando al setaccio il negozio di abbigliamento, valigeria ed accessori della nota griffe “Guess” e la gioielleria Nicolini di corso Clatafimi 296. Due colpi che ammontano ad un bottino di seicento mila euro in totale. Nel dettaglio, trecentomila euro di merce è stata trafugata alla Guess, mentre dalla gioielleria, i malviventi sono riusciti a portare via settanta mila euro in contanti e duecentotrenta mila euro di preziosi.

In entrambi i casi, i ladri sono riusciti a disattivare i sistemi di allarme. Secondo le ricostruzioni della polizia, in via Roma i ladri si sono fatti strada scardinando la porta dell’ingresso secondario. Avrebbero quindi escogitato un metodo per mettere fuori uso il sistema d’allarme, per poi fare incetta di capi d’abbigliamento e bigiotteria. Una grossa quantità di merce che è presumibilmente stata caricata su un furgone. La banda ha fatto perdere le proprie tracce. Così come in corso Calatafimi: anche in questo caso, infatti, i malviventi sarebbero riusciti ad introdursi nei locali dell’oreficeria scardinando una grata in ferro che si trova nel retro del negozio.

Avevano chiaro il loro piano, al punto da raggiungere, indisturbati, una cassetta di sicurezza dove venivano custoditi settanta mila euro in contanti, che si sommano ai duecentotrenta mila di gioielli di cui il titolare ha calcolato l’ammanco. Sono scattate le indagini della polizia, che sta ascoltando il vicinato delle due attività nella speranza che qualcuno abbia visto o sentito qualcosa. In entrambi i casi, infatti, i colpi non sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza.


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