La facoltà romena a Enna? |Arriva l'alt del ministro - Live Sicilia

La facoltà romena a Enna? |Arriva l’alt del ministro

Crisafulli:  "E' un'operazione tendente ad allargare l'offerta formativa in Sicilia, tendente a dare risposte a tanti ragazzi che vogliono iscriversi a Medicina". Ma la Giannini annuncia una diffida.

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ROMA – “E’ un’operazione tendente ad allargare l’offerta formativa in Sicilia, tendente a dare risposte a tanti ragazzi che vogliono iscriversi a Medicina”. Così Vladimiro Crisafulli, ad della Fondazione Proserpina ed ex parlamentare, spiega l’iniziativa di istituire ad Enna, in Sicilia, una sede della facoltà di medicina di una Università romena. “Ci sarà – ha assicurato – intervenendo alla trasmissione Restate Scomodi su Radio Uno – il numero chiuso e per essere ammessi dovrà essere superato un test d’accesso. Un numero chiuso che fa riferimento a norme europee perché ormai il titolo di studio è europeo”. I corsi si faranno in lingua romena, con professori rumeni e le tasse saranno intorno ai 9.000- 9.500 euro – ha aggiunto Crisafulli. “Il progetto – ha detto – è stato approvato dalla regione siciliana. Non tocca la programmazione italiana e non rientra nelle scelte del governo italiano. Abbiamo fatto una convenzione con la Regione per utilizzare per il praticantato le strutture delle cliniche ospedaliere”.

Ma arriva l’alt del ministero. “Abbiamo diffidato tutti i soggetti coinvolti” nell’eventuale istituzione a Enna di un corso di Medicina di una università romena, dal rettore della Kore, ai vertici della Fondazione Proserpina al presidente della regione siciliana “a non fare nulla, a stare inattivi prima che il ministero abbia chiarito gli eventi”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenendo a “Restate Scomodi” su Radio Uno. “Fatti di cronaca tra ieri e oggi ci ci hanno informato di questa iniziativa. Noi oggi, a firma del capo Dipartimento Università del Miur, abbiamo diffidato – ha spiegato il ministro – a darci chiarimenti su un’eventuale attivazione di università e facoltà di Medicina ad Enna e ci aspettiamo un chiarimento sul punto. Abbiamo anche diffidato tutti i soggetti coinvolti: il rettore dell’università Kore, i vertici della Fondazione Proserpina e il presidente della regione siciliana a non fare nulla, a stare inattivi prima che il ministero abbia chiarito gli eventi. Nessuno ha chiesto l’ autorizzazione, nessuno ha avviato la procedura”. Il ministro ha quindi sottolineato che la convenzione firmata con la regione Sicilia comunque “ha finalità più generiche” pur facendo cenno all’attivazione di corsi. “Formulo l’auspicio che l’atto di diffida si concluda con un chiarimento” ha concluso il ministro precisando che se i dati. a disposizione verranno confermati nel “caso Enna” si tratterebbe di un’università italiana che in una propria sede attiva corsi co-gestiti con un ateneo straniero.

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