Sì al "salvaimprese": |ecco il mutuo da un miliardo - Live Sicilia

Sì al “salvaimprese”: |ecco il mutuo da un miliardo

I deputati di Ncd, Forza Italia e Cantiere popolare non ostacolano l'iter del provvedimento, poi si astengono dal voto finale. Nel Pd, critiche da Cracolici, che poi vota a favore: "Ma balliamo sul Titanic". No di Lista Musumeci e M5S: "Va staccata la spina a questo governo".

PALERMO – I responsabili sono loro. Il centrodestra dimostra di non voler giocare a sfasciare tutto. E con il gesto di astenersi dal voto, dopo un disciplinato appoggio alle norme del ddl “salva imprese”, ha lanciato un segnale al governo: “La nostra è un’opposizione responsabile”. Appunto.

E così, ecco riavvicinarsi anche, in una stretta e responsabile intesa, i berluscones e gli alfaniani. Forza Italia e Nuovo centrodestra, rappresentati in Aula dai capigruppo Marco Falcone e Nino D’Asero. Entrambi pronti a salutare con soddisfazione l’ok alla riforma. Anzi, in alcuni casi persino disposti ad assumersi i meriti di questa approvazione: “Questo provvedimento – ha detto ad esempio Falcone – si era impantanato. Anche perché il governo metteva sul piatto del pagamento alle imprese, la storia del rimpasto e persino le nomine della Sanità. L’opposizione invece ha tenuto la barra dritta: ha detto al governo che avrebbe dato l’ok alla norma solo in caso di abbassamento del tasso di interesse. Abbiamo fatto risparmiare alle casse della Regione oltre 12 milioni di euro l’anno. Senza di noi, questo ddl non sarebbe arrivato in Aula”. Uguale rivendicazione, quella di Nino D’Asero: “Abbiamo consentito, con un nostro emendamento in commissione, di abbassare il tasso del mutuo al 2,5% ed è un fatto positivo. Che porta a una reale riduzione dei costi annui del mutuo stesso”. E sulla stessa linea, anche il Cantiere popolare di Saverio Romano, rappresentato invece da Toto Cordaro: “Nessuno parli di chissà quali accordi sottobanco. Il nostro comportamento è stato trasparente e nell’interesse esclusivo dei siciliani. Non sia quindi confuso per ciò che non è. Nessuna intesa col ‘nemico’”. Nessun “inciucio” preciserà Alongi (Ncd), qualche minuto dopo: “SI può parlare di inciucio quando l’opposizione si presenta dal governo col piattino in mano”. Insomma, l’opposizione è stata soltanto “responsabile”.

Non tutta, ovviamente. Perché intanto a differenziarsi dal resto del centrodestra è stata la Lista Musumeci: “Siamo stati contrari fin dall’inizio – ha detto Ioppolo – e lo saremo anche oggi”. Ma ad aver criticato con toni durissimi l’approvazione del ddl, è stato il gruppo del Movimento cinque stelle. Se Cappello infatti ha parlato addirittura di una “finta opposizione che sostiene una maggioranza lacerata”, molto pungente è stato l’intervento di Cancelleri: “Oggi – ha detto – abbiamo assistito a una nuova passerella squallida e inutile. Bisogna staccare la spina a questo governo. Potete rimescolare, rimpastare, cambiare le facce, ma non cambia nulla. Questo governo pur di non andare via, vuole far morire di inedia la Sicilia. Siamo stanchi, – ha aggiunto Cancelleri – questa è un’armata Brancaleone, con un Pd che sta un po’ nella maggioranza, un po’ all’opposizione. E col sostegno di gruppi di centrodestra, oltre ai gruppi nati in laboratorio, alla mercè del presidente, che sembrano dei caselli autostradali”.

Ma la maggioranza oggi, nonostante qualche fibrillazione (stamattina si era parlato di malumori persino nel gruppo del Megafono), ha retto. La legge è passata con 48 voti favorevoli e 16 contrari (grillini e Lista Musumeci, appunto). Non sono mancati però i “mal di pancia”. “Voterò – ha detto ad esempio Antonello Cracolici – a favore di questa norma. Ma sia chiaro: stiamo ballando sul Titanic. Voterò a favore nonostante questa legge sia frutto di una ‘politica politichetta’. Dire che nel 2017 ridurremo le tasse è come dire che tra sei mesi pioverà. Voterò a favore solo perché, nonostante tutto, questa legge dà un po’ di ossigeno ai siciliani”. E dal deputato Pd sono giunte anche critiche sulla scelta di prevedere 85 milioni di introiti Iva dopo l’approvazione del DDl, ma di destinarne solo 40 a Riscossione Sicilia. E non solo. La norma prevede che, in caso di mancato incasso di quei 40 milioni, il governo recupererebbe le somme dai finanziamenti destinati ai Comuni: “O quei soldi siamo certi di incassarli, – ha detto Cracolici – o non ha senso iscriverli in bilancio. Si tratta forse di una somma fittizia? Questa rischia di essere una norma-spot”.

Malumori, appunto. Non tradotti poi in un voto contrario.“L’approvazione del ddl – ha commentato il caogruppo del Pd Baldo Gucciardi – è una boccata d’ossigeno per le imprese, una prova di maturità del Governo e della maggioranza che dimostrano con i fatti di sapere affrontare i problemi e dare risposte concrete alle esigenze della Sicilia. Un provvedimento importante approvato grazie all’intervento del Partito Democratico. Adesso – aggiunge Gucciardi – bisogna proseguire su questa strada, già a partire dall’esame della manovra correttiva”. Compatto ha votato anche l’Udc.

“L’approvazione del ddl pagamenti – ha invece detto il coordinatore di Articolo 4 Lino Leanza – è un ottimo risultato al quale Articolo 4 puntava da tempo. Pagare servizi e forniture, far fronte agli impegni assunti dalla pubblica amministrazione è un atto dovuto oltre che importante. I debiti vanno pagati. Questo provvedimento rappresenta anche una boccata d’ossigeno per l’economia siciliana visto che metterà in circolo denaro. Va dato atto alle opposizioni di aver tenuto un comportamento serio e responsabile nell’interesse della Sicilia. Il prossimo passo – conclude Leanza – è quello di accertarsi che in futuro l’amministrazione operi con correttezza e che i pagamenti avvengano nei tempi che l’Europa indica ed applica e dunque nell’arco di 30, 60 o 90 giorni”

Responsabili, tutti responsabili quindi. Anche per questo, alla fine il presidente della Regione Crocetta ha voluto ringraziare “tutti, davvero tutti i deputati. Questo non è un voto a favore o contro il governo. Questo è un voto – ha aggiunto il governatore – a favore dei siciliani”.

Con l’approvazione, intanto, la Regione accende un muto trentennale da un miliardo, con un tasso del 2,5% in comode rate da 27 milioni annui. Per pagare il mutuo verranno mantenute ai livelli massimi, quelli attuali, le aliquote Irpef e Irap. Anche se la norma prevede l’eventuale abbassamento fin dal 2015-2016, in caso di risparmi certificati dal Tavolo tecnico sul Piano di rientro della Sanità. Mentre dal 2017 quelle maggiorazioni dovranno essere del tutto annullato. “Questo mutuo era davvero necessario – ha ironizzato il grillino Zito – le povere multinazionali avrebbero rischiato il fallimento…”.

LA LUNGA DIRETTA DELLA SEDUTA

20.35 Approvato il ddl “salvaimprese”. Crocetta: “Non considero questo voto nè a favore, nè contro il governo. E’ un voto che salva la Sicilia. Grazie a tutti”.

20.28 Falcone (Forza Italia): “Abbiamo approvato un Odg che vieta l’approvazione di bandi. Dall’assessorato alla Formazione ci hanno detto che ‘se ne fregheranno’. In quel caso io sono pronto a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione”.

20.24 Gucciardi (Pd): “Oggi si è data una grande prova di maturità. Grazie anche a chi ha scelto di astenersi, oggi. Cracolici e Lupo hanno sintetizzato quanto ha fatto il mio partito per giungere a un provvedimento necessario per la Sicilia”.

20.21 Digiacomo (Pd): “La Sicilia, di fatto, non è più in un piano di rientro. E da “regione canaglia” si è trasformata in “regione virtuosa”. Avete adesso la capacità di ridiscutere la compartecipazione alla spesa sanitaria dall’attuale 49% al 42%. Assessore, se qualcuno l’ha convinta di risparmiare sulla Sanità per coprire una manovra da 400 milioni, non dorma sogni tranquilli, non è quella la strada”.

20.12 Malafarina (Megafono): “Finalmente questo parlamento sta affermando un principio: i debiti vanno pagati. Un principio non solo giuridico, ma etico. Detto ciò, va compreso chi ha contratto questi debiti e perché non sono stati onorati.”.

20.08 Gianni: “Voteremo di sì a questa norma, non per fare un piacere a Crocetta, ma ai siciliani”.

19.50 Alongi (Ncd): “Nessun inciucio. Quello avviene quando un deputato di opposizione si presenta col cappello in mano per chiedere qualcosa. Ma non è questo il caso”.

19.41 Lombardo (Pds): “Il principio alla base di questa norma mi trova d’accordo. Meno l’iter di questa norma. Che ha visto l’assessore Bianchi dimettersi, il presidente Crocetta raccontare la bugia di una lettera di Saccomanni che avrebbe chiesto di accendere questo mutuo, senza contare il mistero sui creditori. La solita politica approssimativa di questo governo sulle questioni economiche”.

19.38 Turano (Udc): “Noi votiamo questa legge perché ci piace essere seri. I debiti si pagano. Quando si assume un impegno, si deve onorare. Con la stessa fermezza chiedo se il governo vuole rispettare gli impegni presi in quest’Aula in occasione delle ultime due Finanziarie, impegni che prevedevano il completamento di alcune infrastrutture, opere strategiche importantissime”.

19.30 Leanza (Articolo 4): “Voteremo sì: si tratta di un atto dovuto e importante. Che va sostenuto e spiegato ai cittadini. E’ vero che verranno pagate molte aziende del Nord. Magari il governo potrebbe rivedere il modo di fare le gare, e di sostenere così il tessuto imprenditoriale siciliano. Adesso però la pubblica amministrazione deve invertire la tendenza e non accumulare più debiti”.

19.24 Lupo (Pd): “Anche le multinazionali hanno diritto a incassare i propri crediti, anzi, in questo modo si fa capire anche a queste aziende che possono venire a investire in Sicilia. Questa norma, tra l’altro, è stata ulteriormente migliorata anche grazie a un confronto costruttivo in commissione bilancio e in Aula con le forze d’opposizione. Sono sorpreso invece dal no del Movimento cinque stelle”.

19.15 Zito (Movimento cinque stelle): “Già in passato si era acceso un mutuo per i debiti della Sanità. Lo chiamano ‘salvaimprese’, ma se poi guardi, sono, tra le altre, Novartis, Roche, Johnson & Johnson, Pfizer… piccole aziende in effetti che avevano proprio bisogno di ossigeno, erano a rischio fallimento…”.

19.07 Ioppolo (Lista Musumeci) ricorda Guido Virzì, già deputato regionale, scomparso nei giorni scorsi. “Un esempio di siciliano, un esempio di italiano”. Poi Ioppolo annuncia il voto contrario.

19.06 Sia il gruppo di Forza Italia che quello del Cantiere popolare ha annunciato che si asterranno dal voto sul ddl salvaimprese.

19.03 “Malgrado siano gia’ trascorsi quattro mesi e siamo arrivati quasi a maggio, la Regione Siciliana non ha ancora erogato la prima tranche finanziaria ai comuni, mettendoli in una condizione di gravissima difficoltà”, così si e’ espresso il capogruppo di Forza Italia, on. Marco Falcone, intervento in aula, concetto ribadito dallo stesso vicecapogruppo on. Vincenzo Figuccia. “Chiediamo al presidente Crocetta e all’Assessore all’economia Agnello – hanno detto Falcone e Figuccia – che attivino con celerità gli uffici regionali, sia quello delle autonomie locali che quello delle finanze, per provvedere a dare quella necessaria boccata di ossigeno ai comuni isolani che non riescono più a pagare gli stipendi ai propri dipendenti”.

19.00 Cordaro (Cantiere popolare): “Da noi atteggiamento trasparenza e nell’interesse esclusivo dei siciliani. Non sia però confuso per ciò che non è. Nessuna intesa col ‘nemico’. Le critiche dei grillini? Io non ho votato col governo l’abolizione delle Province. E soprattutto non ho votato le ultime due Finanziarie, a differenza loro. Forse sono loro a rappresentare il vero movimento consociativo”.

18.47 Cappello (M5S): “I siciliani non si fidino nè di questa finta opposizione nè di questa maggioranza lacerata”.

18.40 Falcone (Forza Italia): “Questo provvedimento si era impantanato. Anche perché questo governo metteva sul piatto del pagamento alle imprese, un rimpasto e persino le nomine della Sanità. L’opposizione invece ha tenuto la barra dritta: ha detto al governo che avrebbe dato l’ok alla norma solo in caso di abbassamento del tasso di interesse. Abbiamo fatto risparmiare alle casse della Regione oltre 12 milioni di euro l’anno. Senza di noi, questo ddl non sarebbe arrivato in Aula”.

18.28 Cracolici: “Voterò a favore di questa norma. Ma sia chiaro: stiamo ballando sul Titanic. Voterò a favore nonostante questa legge che è frutto di una ‘politica politichetta’. Dire che nel 2017 ridurremo le tasse è come dire che tra sei mesi pioverà. Voterò a favore solo perché, nonostante tutto, questa legge dà un po’ di ossigeno ai siciliani”.

18.21 D’Asero (Ncd): “Abbiamo consentito di abbassare il tasso del mutuo al 2,5% ed è un fatto positivo. Che porta a una reale riduzione da 45 a 27 milioni annui delle tasse del mutuo”. Già in commissione, il governo aveva detto sì ad alcune proposte del centrodestra.

18.15 Cancelleri (M5S): “Oggi una nuova passerella squallida e inutile. Bisogna staccare la spina a questo governo. Potete rimescolare, rimpastare, cambiare le facce, ma non cambia nulla. Questo governo pur di non andare via, vuole far morire di inedia la Sicilia. Siamo stanchi, questa è un’armata Brancaleone, con un Pd che sta un po’ nella maggioranza, un po’ all’opposizione. E col sostegno di gruppi di centrodestra, oltre ai gruppi nati in laboratorio, alla mercè del presidente, che sembrano dei caselli autostradali”.

18.08 Crocetta: “Considero la riapertura dei termini dei bandi un fatto persino sospetto. A maggior ragione in campagna elettorale. Non avverrà, quindi”.

18.07 Greco (Pds): “Mi risulta che siano stati riaperti i termini di qualche bando. Il presidente Crocetta intervenga”.

18.05 Arriva in Aula un ordine del giorno che impegna il governo a non prevedere bandi nè assunzioni di alcun tipo per tutto il periodo delle elezioni.

17.58 Greco (Pds): “Oggi non c’è niente da ridere. Stiamo approvando una norma durissima. E qui ci sono due o tre deputati che ordinano se si deve votare a favore o contro. I deputati vengano richiamati ai loro posti”.

17.56 Gaffe del vicepresidente dell’Ars Venturino che sta presiedendo la seduta: prima fa approvare, poi bocciare un emendamento: “Ho sbagliato, un errore umano”.

17.50 Bocciato, con una maggioranza non larghissima, un emendamento a firma Vinciullo e altri, che prevedeva l’utilizzo dei 45 milioni rimanenti degli 85 milioni di introito Iva, per il dissesto idrogeologico.

17.40 Replica di Angello: “La ‘clausola di salvaguardia’ sui 40 milioni è prevista dalla legge, non è un fatto discrezionale. Riscossione Sicilia è una società che necessità di liquidità immediata. Il maggior gettito Iva serve per pagare gli eventuali crediti”.

17.38 Cracolici torna al contrattacco: “Che significa prevedere, in caso di mancato incasso dei 40 milioni, di prendere quelle somme dalla terza trimetalità rivolta ai Comuni? O quei soldi siamo certi di incassarli, o non ha senso iscriverli in bilancio. Si tratta forse di una somma fittizia?”.

17.35 Prende la parola l’assessore all’Economia Agnello: “Abbiamo stanziato 40 milioni a fronte degli 85 milioni per motivi prudenziali”.

17.30 Riprende l’Aula. Interviene Cracolici: “Se scriviamo in bilancio entrate per 40 milioni, dobbiamo essere certi di quelle entrate. Questa norma rischia di essere una norma-manifesto”. Il deputato Pd si chiede come mai il governo, pur prevedendo un introito Iva di 85 milioni, abbia previsto solo lo stanziamento di 40 milioni per Riscossione Sicilia. Tra l’altro, in caso di mancato incasso, il governo prevede di prendere quelle somme dalla terza trimestalità rivolta ai Comuni.

17.25 Aula sospesa.

17.24 “Dimissioni Di Giacinto dal Megafono? No, tutto chiarito”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, rispondendo al cronista a margine della seduta parlamentare. Crocetta ha incontrato alcuni deputati del gruppo del Megafono a Palazzo d’Orleans, poi altri colloqui ci sono stati durante una pausa della seduta dell’Ars.

17.23 Non passa la richiesta di soppressione del primo articolo del ddl salvaimprese.

17.22 Chiesto il voto segreto sull’emendamento soppressivo dell’articolo 1 del ddl “salvaimprese”.

17.15 Ciaccio (M5S): “Questo presidente parla tanto di risparmio, e invece sulle auto blu non interviene. E lo stesso fa con i comandati. Tiene anche i dirigenti esterni, compreso un segretario generale condannato dalla Corte dei conti. Ma per il presidente si tratta di una semplice multa, mentre tiene in piedi una giunta tecnica che costa ancora di più ai siciliani. Nel frattempo, però, si pensa di indebitare i siciliani per trent’anni”.

17.11 Sia Greco (Pds) che La Rocca (M5S) criticano la scelta del governo di spingere per l’approvazione del mega-mutuo.

17.05 Riprende la seduta d’Aula.

16.48 L’incontro tra Crocetta e i deputati malpancisti del Megafono si è concluso con un rinvio. Il governatore ha chiesto a Di Giacinto di “congelare” le sue dimissioni. Le parti dovrebbero incontrarsi nuovamente in serata a Palazzo dei Normanni.

16.43 Aula sospesa fino alle 17.

16.42 Falcone (Forza Italia): “C’è un problema di liquidità nei confronti dei Comuni che non hanno ancora ricevuto la prima tranche delle normali erogazioni”.

16.40 Cancelleri (Movimento cinque stelle): “Tra i nostri emendamenti considerati inammissibili, ce n’è uno che prevedeva forme di compensazione per le piccole imprese che avevano debiti con l’Erario. In poche parole, per quelle imprese che vantano dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione, avevamo previsto il blocco delle cartelle esattoriali. Ma è stato definito incostituzionale nonostante una legge statale preveda esattamente la stessa cosa”.

16.36 Giorgio Ciaccio (Movimento cinque stelle): “Non sappiamo nemmeno quale sia il testo base sul quale stiamo lavorando”.

16.31 Prende la parola Antonello Cracolici: “Parte di questo mutuo servirà per un’anticipazione per Riscossione Sicilia da 40 milioni. Qual è il criterio per cui è stata individuata quella somma? Con questa norma, poi, prevediamo entrate reali ed entrate ‘speranzose’. E ancora, sulla possibile riduzione delle aliquote fiscali, io penso che un intervento di quelli o ‘si fa’ o ‘non si fa’. E’ inutile annunciarle”.

16.23 Si passa all’esame del ddl salvaimprese che prevede l’accensione di un mutuo da un miliardo per il pagamento dei debiti nei confronti delle aziende che vantano crediti con la Regione.

16.17 Approvato in Aula il ddl col quale la Sicilia adegua il sistema pensionistico dei deputati alle norme previste dal “decreto Monti”.

16.14 La giunta sarebbe stata convocata per motivi di natura organizzativa. Già conclusa, verrà aggiornata a domani.

16.05 E’ iniziata la seduta d’Aula a Sala d’Ercole. All’ordine del giorno, tra le altre cose, l’esame del ddl sui pagamenti alle imprese.

16.04. Il governatore Rosario Crocetta ha riunito d’urgenza la giunta, a Palazzo d’Orleans.

Venti di guerra tra i deputati regionali del Megafono e il governatore Crocetta, che rischia di perdere il controllo della sua creatura politica all’Ars. In questi minuti una delegazione dei deputati si trova a Palazzo d’Orleans per cercare un “chiarimento” con il presidente della Regione. A guidare la pattuglia di malpancisti c’è il capogruppo, Giovanni Di Giacinto, che avrebbe pronta nel cassetto la lettera di dimissioni. Con Di Giacinto il deputato socialista Nino Oddo e, a sorpresa, anche Antonio Malafarina, da sempre tra i più vicini a Crocetta.

Alla base del dissenso, che potrebbe portare addirittura “allo scioglimento del Megafono all’Ars”, il rapporto sempre più saldo tra il governatore e l’asse Articolo 4-Drs, rappresentati da Lino Leanza e Salvatore Cardinale. “Crocetta si è messo nelle mani di Leanza e Cardinale – dicono fonti del partito a Livesicilia -, lo scioglimento del Megafono all’Ars non è escluso”. Sul banco degli imputati, dunque, il rapporto “sempre più stretto” tra Crocetta, Leanza e Cardinale, che ha portato a una crescita esponenziale dei gruppi di Articolo 4 e Drs all’Ars. “Il gruppo ha difeso il governatore durante questi mesi di attacchi e lui ha pensato soltanto a ‘pompare’ Articolo 4 e Drs”.

Scosse telluriche che rischiano di compromettere la già precaria tenuta del governo all’Ars. Da qui l’esigenza per il governatore di chiamare a rapporto i propri deputati, anche in virtù dell’ordine del giorno previsto oggi a Sala d’Ercole: il parlamento dovrebbe dare il via libera al tanto sospirato ddl per i pagamenti alle imprese ma con il fuoco del dissenso cresciuto fin dento al proprio movimento, l’aula rischia di trasformarsi in un Vietnam per il neo nato Crocetta bis.

L’eventuale uscita di Di Giacinto porterebbe il Megafono sotto la soglia minima di cinque deputati prevista dal regolamento di Sala d’Ercole per il mantenimento in vita di un gruppo parlamentare. Del gruppo fanno parte anche Nello Dipasquale e Giambattista Coltraro

 

 


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