Due “barconi” di clandestini, giunti sulle coste di Lampedusa nei mesi scorsi, faranno parte dell’esposizione del nuovo padiglione permanente “Memoria e Migrazioni (MEM)” che si apre al Galata Museo del Mare di Genova, il piu’ grande e innovativo museo marittimo che, a partire dall’Unita’ d’Italia, illustrera’ la storia delle migrazioni fino ai giorni nostri.
La consegna delle imbarcazioni a Maria Paola Profumo, presidente del Mu.MA, Musei del Mare e della Navigazione di Genova, e’ avvenuta oggi a Lampedusa alla presenza di Alessandra Russo, dirigente generale del Dipartimento del Lavoro ed emigrazione della Regione, del sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardino De Rubeis, e dei rappresentanti della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che operano sull’isola.
I barconi di Lampedusa inizieranno il loro viaggio per Genova, compiendo lo stesso itinerario che molti richiedenti asilo hanno seguito. Su un trasporto speciale dell’Ufficio navale della Guardia di Finanza, che ha collaborato con il museo condividendo il valore civile e culturale di quest’iniziativa, i barconi raggiungeranno per traghetto Porto Empedocle, da dove si dirigeranno su Palermo e grazie alla collaborazione della Grande Navi Veloci raggiungeranno via mare Genova, dove verranno trasportati al terzo piano del Museo del Mare, in attesa dell’apertura del padiglione della Memoria e delle Migrazioni, prevista il 17 novembre.
“Il ricordo di cio’ che e’ avvenuto a Lampedusa – afferma l’assessore regionale per i Beni culturali e l’Identita’ siciliana, Sebastiano Missineo – restera’ per sempre nell’animo e nelle coscienze dei siciliani. Il Governo regionale e’ stato in prima linea e continua a battersi affinche’ la tragedia dei migranti non sia dimenticata. Accogliamo favorevolmente il progetto del museo del mare e della navigazione di Genova perche’ questa iniziativa va oltre la tragedia e svela i sentimenti di accoglienza e solidarieta’ dimostrati dai siciliani nei confronti di chi e’ stato costretto a compiere questo viaggio di disperazione e speranza. Mostrare al mondo questi simboli non e’ segno di debolezza, ma anzi deve servire per tenere alto l’impegno e il livello di attenzione e per mantenere aperto il dibattito su un tema che deve unire i Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo”.
“Emigrazione e immigrazione – sottolinea Alessandra Russo – sono due temi fortemente collegati tra loro. La Sicilia e’ certamente la regione italiana che piu’ di tutte ha vissuto e subito entrambi i fenomeni, nel passato piu’ lontano e recente. Non si puo’ dimenticare l’esodo che ha portato intere comunita’ a trasferirsi negli Stati Uniti, oppure l’emigrazione del dopoguerra verso la Svizzera e la Germania e, negli anni Sessanta, verso le regioni del Nord. E non dimentichiamo che tra i primi stranieri ad arrivare e a fermarsi in Italia sono stati i pescatori tunisini ingaggiati sui pescherecci di Mazara del Vallo e della costiera meridionale. Con i nostri mazaresi hanno dato vita a quegli equipaggi misti che si sono distinti in tanti episodi di soccorso in mare. Con le loro famiglie hanno dato origine a vere e proprie comunita’ che oggi fanno parte del paesaggio sociale delle nostre citta’. Realta’ di accoglienza e migrazione che anche Crialese in “Nuovo Mondo” e in “Terr aferma”, due film sostenuti dalla Regione, ha contribuito a mostrare e che ha cambiato la nostra societa’”.