Messina Denaro, l'ultimo mistero: "Ci siamo visti dentro una grotta" - Live Sicilia

Messina Denaro, l’ultimo mistero: “Ci siamo visti dentro una grotta”

Le parole di uno degli arrestati nel blitz di Trapani

PALERMO – L’ultimo mistero sulla latitanza di Matteo Messina Denaro conduce fin dentro una grotta. Il retroscena emerge dall’inchiesta che oggi ha portato in carcere 21 persone in provincia di Trapani.

Vito Manzo

Il protagonista è Vito Manzo della famiglia mafiosa di Valderice. Già condannato per mafia nel 2002, sarebbe tornato in campo. Nel giugno 2021 Manzo discuteva con un altro associato della famiglia, Giuseppe Maranzano, della guida mafiosa affidata a Francesco Todaro. Non gli piaceva, lo definiva un “tragediatore”. Due mesi dopo, in agosto, i due discutevano di una vicenda che aveva reso necessario l’intervento di Matteo Messina Denaro, in qualità di capo della mafia trapanese. A Todaro veniva contestato di avere rubato 50.000 dalla cassa. Avevano dovuto scomodare “quello con gli occhiali che quelli cercano sempre di continuo”. Messina Denaro aveva fatto recapitare una lettera affidandola “al dottore”. Il primo pensiero va a Giuseppe Guttadauro boss di Palermo, ma probabilmente il riferimento era al fratello Filippo Guttadauro, boss all’ergastolo bianco sposato con Rosalia, una delle sorelle di Messina Denaro: “…il dottore mandò una lettera firriata dice mettetevi in riga per il fatto dei 50 mila euro di là sotto”.

Messina Denaro nella grotta

Manzo aggiungeva che in seguito all’intervento di Messina Denaro, Todaro era stato convocato in un villino abbandonato a Pizzolungo e picchiato: “… si ruppe il polso e invece sono state le ammazzate di là sotto ti ricordi che gli strapparono e scipparono tutte cose”. L’episodio viene collocato tra ottobre 2003 e luglio 2006. C’è di più perché Manzo raccontava di un suo incontro riservatissimo avuto all’interno di una grotta con Messina Denaro: “… io senza offesa come si cammina lo so… le sbarre di ferro a me impressione non me ne fanno, è bene che lo sanno quello lì… questo degli occhiali che loro vanno correndo e vanno cercando sempre di continuo dentro una grotta mi ha detto a me dice questa cosa va bene hai capito? Dopo che è sparito il padre di quei ragazzi che sono in galera… “. Un altro mistero su cui lavorano il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido.


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