MESSINA – Il futuro del Messina continua a restare in bilico a dir poco preoccupante. Lunedì l’ex presidente Natale Stracuzzi ha annunciato la cessione dell’88% delle quote al trio formato dai due imprenditori calabresi Pasquale Gerace e Giuseppe Marcianò. Ma anche l’avvocato Angelo Massone. Stracuzzi ha anche tranquillizzato tutti, dicendo che gli stipendi del 16 febbraio saranno pagati ma a questo annuncio difficilmente risponderà la realtà. Lo stesso Massone ha ammesso: ”Attendiamo ancora parte della documentazione e non abbiamo certezze sugli effettivi crediti vantati dalla società in Lega. A questo punto cominciamo a dubitare sulla bontà di quanto ci è stato riferito e stiamo perdendo la fiducia che riponevano negli attuali dirigenti. Nell’ultimo mese e mezzo d’altronde sono stati firmati tre o quattro accordi differenti”.
Uno stop confermato anche da Gerace: “Siamo ad un passo ormai dall’acquisizione della società ma nelle ultime ore sono emerse nuove problematiche, che ci stanno portando a ridiscutere la situazione. Non abbiamo ancora un bilancio definitivo in mano ma siamo disponibili a coprire il versamento di stipendi e contributi nelle prossime ore, solo se potranno essere compensati con i contributi che dovevano arrivare dalla Lega. Ma ad oggi non c’è ancora nulla sul conto corrente del club. In questo modo l’investimento previsto rischia di triplicare rispetto alle previsioni iniziali e in una situazione così confusa è impossibile concludere l’operazione. Siamo in contatto con Stracuzzi ed Oliveri ma è servito a poco”.
Nulla di nuovo sotto al sole verrebbe da dire, perché non è certo la prima volta che trattative ormai indirizzate si arenino fino al fallimento, anche in presenza di accordi preliminari firmati dalle controparti. A ribattere ci pensa l’amministratore delegato Pietro Gugliotta:“Dobbiamo ancora incassare due rate relative al minutaggio, pari a circa 80mila euro, ma questo varia a seconda dell’impiego degli under. Ad esempio ne abbiamo ottenuti 35mila nell’ultima tranche mentre altre squadre, che schierano numerosi giovani, ne hanno ricevuto addirittura il doppio. Altri fondi, circa 110mila euro, dovrebbero arrivare perché abbiamo sempre onorato i vari impegni con il settore giovanile e ci sono infine le valorizzazioni, pari a 215mila euro già certificati, che però verranno versati da luglio in poi. Il computo complessivo raggiunge quota 400mila, la cifra indicata agli acquirenti”.
In questo caos ci sarebbe anche chi spingerebbe per una clamorosa riapertura di una trattativa con Franco Proto, che proprio un mese fa si è visto rifilare il più classico “No grazie” da parte dell’attuale proprietà che ha preferito seguire altre vie, vie che tutto sembrano tranne che sicure.