MESSINA – Dalle fognature alla messa in sicurezza delle discariche, dalle opere di urbanizzazione alla realizzazione di caserme, opere di viabilità e reti idriche. La partita del ponte sullo Stretto di Messina si gioca anche sul terreno, politicissimo, delle opere ‘compensative’.
Si tratta di un elenco di opere che il sindaco di Messina Federico Basile sta negoziando col ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini e l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
Ponte la partita politico-infrastrutturale
Il ministro Salvini assicura che il progetto definitivo del ponte sarà approvato entro il 31 dicembre 2024. “I tempi sono legati all’approvazione del Cipess, la legge dice entro il 31 dicembre 2024 e quindi il 2025 sarà l’anno della prima attività sul territorio”, sottolinea Ciucci.
Contemporaneamente, richiamando l’articolo del codice degli appalti che disciplina il progetto preliminare, il sindaco Federico Basile ha predisposto un elenco di opere “compensative” (così sono definite nel documento di cui LiveSicilia è in possesso) all’infrastruttura che dovrebbe collegare Sicilia e Calabria.
Dovrebbe trattarsi di appalti “strettamente correlati alla funzionalità dell’opera”, scorrendo l’elenco, si notano opere di urbanizzazione primaria delle quali “la città ha bisogno prima del ponte”, sottolinea il primo cittadino.
Da ‘compensative’ a ‘complementari’
Il valore politico sta tutto nel significato che il primo cittadino di Messina ha attribuito alla “complementarietà” degli appalti da finanziare, per un valore di oltre 400 milioni di euro.
Il sindaco, oggi, rivendica un ruolo centrale della città nella governance dell’infrastruttura e a LiveSicilia ha detto che “il ponte è importante per lo sviluppo economico e imprenditoriale”.
In questo frangente matura l’interlocuzione sulle opere da 400 milioni di euro.
Dalle fognature alle discariche, l’elenco
Ad aprire l’elenco delle opere compensative del Ponte, ci sono i lavori di copertura delle vasche dell’impianto di depurazione di San Saba, con il “revamping dell’impianto e mitigazione delle emissioni odorigene sgradevoli” (1,1 milioni di euro”. Controllo degli odori e sistemazione anche del deputatore di Mili Marina (2,5 mln).
Da finanziare anche la mobilità nella zona Nord di Messina, per motivi di “sicurezza, gestione dei flussi di traffico e protezione civile” (14 mln). Cinque milionii servirebbero per l’adeguamento delle elipiste con il sistema di “allertamento tsunami” (5 mln), quasi 4 mln sono stati chiesti per la sistemazione del torrente Papardo e 16 per la “via del mare” tra San Filippo e Tremestieri.
Chiesti fondi anche per la rete idrica dei villaggi Annunziata e Gazzi, si tratta di circa 150 km di tubazioni, con l’installazione dei contatori per lo “smart metering” (19,86 mln di €).
Le reti fognarie e altro
E ancora, 40 milioni servono per lo sdoppiamento delle reti fognarie, uniche attualmente a Messina e la creazione di tubazioni separate per lo smaltimento delle piogge e dei reflui. L’intesa con RFI per le ex officine di manutenzione costa 15 milioni.
Nell’elenco spunta anche una caserma dei vigili del fuoco a Gazzi (8 mln), da realizzare al posto di un immobile ecclesiastico che costa 10 milioni di euro.
Chiesti soldi anche per un altro problema annoso di Messina, lo “sbaraccamento” dei ghetti: 24 milioni di euro servono per completare i lavori previsti dal Pnrr.
Altro tema è quello della messa in sicurezza della discarica per rifiuti nel Vallone Guidari, (2,25 mln), e servono fondi anche per le opere di urbanizzazione primaria delle aree destinate agli insediamenti produttivi nella zona Sud di Messina.
Il sindaco di Messina chiede che sia finanziato anche il completamento della Panoramica dello Stretto, un’opera da riadeguare al progetto del ponte (25 mln).
Capannoni e strade comunali e provinciali
E ancora, nell’elenco una “piastra logistico-distributiva” nell’area San Filippo/Tremestieri, edificando capannoni e servizi di logistica (57 mln di euro).
Poco meno di 9 milioni sono necessari per le opere di urbanizzazione primaria dello Sperone Est e nell’elenco c’è anche un ponte da ricostruire, quello ad arco sulla vecchia nazionale (5,89 mln).
A chiudere l’elenco la rigenerazione della litoranea di Ganzirri (25 mln), la manutenzione straordinaria delle strade comunali (25 mln) e la manutenzione delle strade provinciali (25 mln).
A conti fatta si tratta di oltre 400 milioni di euro, la partita è tutta politica.