PALERMO – Sorprende la decisione della seconda sezione penale del Tribunale di Messina di rigettare l’istanza di Radio Radicale che chiedeva di poter registrare il dibattimento del cosiddetto “processo Matassa”, che vede alla sbarra, tra gli altri, i deputati Francantonio Genovese e Franco Rinaldi.
In assenza di una motivazione da parte del Tribunale giova ricordare che l’Articolo 147 delle Disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale stabilisce che l’autorizzazione alle riprese audiovisive dei dibattimenti può essere data anche senza il consenso delle parti quando sussiste un “interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”. Come nel caso del “processo Matassa” in questione, nel quale sono oggetto di valutazione giudiziaria episodi di collusione tra mafia e politica che hanno condizionato la vita di migliaia di cittadini il cui diritto ad essere compiutamente informati attraverso la trasmissione audio integrale del dibattimento riteniamo sia prevalente, rispetto al diritto alla riservatezza delle parti.
Per tale motivo il Gruppo Siciliano dell’Unci chiede al presidente della Corte di rivalutare la propria decisione, accogliendo l’istanza di Radio Radicale, e consentendo in questo modo all’opinione pubblica di accrescere la propria coscienza civile critica seguendo in presa diretta lo svolgimento del dibattimento nel pieno rispetto delle posizioni assunte da accusa e difesa.