MESSINA – Il Messina lavora in silenzio per riprendere la corsa verso la riammissione in Lega Pro che si è fatta molto più complicata, se non addirittura proibitiva, dopo le sentenze di primo grado del Tribunale Federale Nazionale. Dopo aver depositato il ricorso, l’avvocato Mattia Grassani è a lavoro per ribaltare la situazione in Appello, tentando di far emergere la bontà del quadro accusatorio contro Vigor Lamezia e Barletta.
Il tempo in questo caso è davvero tiranno, visto che i verdetti arriveranno presumibilmente tra giovedì e venerdì di questa settimana. Poi toccherà al TNAS che metterà la parola fine a questa ennesima estate di veleni per il nostro calcio, presumibilmente intorno al 3 o al 4 settembre cioè a 48 ore dall’inizio dei campionati di Lega Pro e Serie D. Intanto questo clima d’indecisione e incertezza continuano a bloccare i programmi societari, con alcuni ruoli ancora da definire come il direttore sportivo e il direttore generale.
Sulla vicenda, seppur con colpevole ritardo, è intervenuto anche il sindaco Renato Accorinti. Il primo cittadino si è detto parecchio sorpreso per una sentenza che ha smontato un quadro accusatorio abbastanza chiaro a carico delle società incriminate: “Mi ha molto sorpreso la sentenza rispetto a quanto invece nelle scorse settimane veniva riportato da tutti gli organi d’informazione. Con dovizia di particolari eravamo stati informati di un sistema consolidato di illeciti, finalizzati a compromettere la regolarità dei campionati. La decisione della giustizia sportiva certamente penalizza la squadra di calcio della nostra città che adesso si attende, insieme a tutti gli sportivi messinesi – conclude Accorinti – che nel giudizio di appello vengano valutati con maggiore attenzione i fatti accaduti, nell’interesse prima di tutto dello sport e di chi lo pratica lealmente”.